Mi chiamo Manuela Mannino, sono nata a Catania il 1° settembre 1977.
Ho vissuto a Randazzo fino ai ventitré anni per trasferirmi successivamente a Lamezia Terme città nella quale vivo fino ad oggi e dove ho creato la mia famiglia. A Randazzo abitano i miei genitori e torno spesso nel “nostro” paese anche solo per poter respirare l’aria di casa e guardare l’Etna che tanto mi manca dove vivo adesso. Forse potrà sembrare sciocco a chi non si è mai allontanato dalle zone etnee, ma vi assicuro che per me è così!
Sono stata invitata a scrivere queste poche righe perché ho pubblicato un libro “Anonima” con la casa editrice bookabook di Milano, ma io non mi definisco e non mi definirò mai una “scrittrice”, perché non lo sono e, per come stanno le cose nel mondo dell’editoria nazionale, ho preso in antipatia il termine che è entrato nel lessico con troppa leggerezza.
Oggi siamo circondati da gente che pubblica non da scrittori. Sono un’autrice, una narratrice e questo mi basta.
Sono arrivata alla scrittura tardi, nel 2015, ma vanto una carriera da lettrice dal 1984.
Ho una laurea triennale in Economia Agraria, ho svolto molteplici incarichi lavorativi tutti in ambiti diversi, anzi diversissimi dal sociale alle gare d’appalto per lavori pubblici!
Ho iniziato a scrivere su una piattaforma online wattpad. Ho iniziato a cuor leggero senza avere l’obiettivo di portare a termine ciò che avevo iniziato. Non avevo messo in conto il mio carattere che mi porta sempre a far sul serio in ogni situazione.
“Anonima” è nata così e sarebbe rimasta lì se non fossi venuta a sapere di questa casa editrice che accettava manoscritti di aspiranti esordienti e non chiedeva contributi per la pubblicazione. Ho inviato il mio testo e non credevo di passare al vaglio qualitativo e invece il mio scritto è andato avanti e ha passato la selezione qualitativa e anche quella delle prevendite in un solo mese. La fase delle prevendite è stata una prova difficile, ma l’ho superata grazie alla mia ex professoressa d’italiano Nina Romeo che mi ha pubblicizzato.
“Anonima” ha la capacità di essere una storia diversa per ogni lettore. Per me è un romanzo rosa o almeno è il romanzo rosa che io vorrei leggere e che oggi manca nelle librerie perché si prediligono storie non originali che seguono cliché triti e ritriti o ci sono storie al limite del buongusto. Il mio target di lettori di riferimento sono sempre state le donne dai venti anni in su. Dalla pubblicazione in poi invece quasi nessuno mi ha dato ragione, “Anonima” è stato inserito nella categoria della narrativa contemporanea, ho molti lettori uomini che hanno apprezzato il mio testo, c’è chi vede in “Anonima” un testo di denuncia sulla violenza di genere anche se sono davvero poche le parti che trattano tale tema, è stato definito un testo di crescita, di rinascita, c’è chi vi ha intravisto un filone thriller… Insomma, ogni lettore trova pane per i suoi denti e devo dire che la cosa mi dona una certa soddisfazione.
Ecco la sinossi:
“L’esistenza felice e spensierata di Sara è completamente stravolta: una feroce aggressione del suo fidanzato la riduce in fin di vita. Uscita dal coma, una verità difficile da accettare la porta a scappare lontano e sparire. Diventa Ambra, una ragazza diversa, con una nuova casa in un posto lontano. Ma Ambra non vive, si rifiuta di interagire con il mondo circostante perché fugge da un passato che l’ha profondamente ferita sia nel corpo sia nell’anima. Vuole essere anonima, scivolare invisibile agli occhi degli altri, senza mai intrattenere relazioni umane.
Solo l’arrivo di un nuovo collega, Luca, riporterà energia e vita nell’esistenza di Ambra, spingendola a trovare la forza per tornare agli eventi di otto anni prima e a indagare i silenzi che le impediscono di andare avanti.”
Ho anche partecipato al Premio Themis di Bronte nel 2016, aggiudicandomi la pubblicazione in antologia in quanto il racconto, da me presentato in tale occasione, “Pietre al sole” è arrivato fra i primi dieci. Questo concorso è stato una grande soddisfazione anche perché è stato il primo a cui ho partecipato e conteneva un messaggio a me caro che, grazie alla scrittura ho potuto esternare.
Ecco, la scrittura per me è un veicolo attraverso il quale si può lanciare un messaggio importante anche a persone che non conosci e lasciare un qualcosa in ognuno di esse.
Lo scritto che per ora alberga nel mio cuore e nella mia mente è il mio secondo racconto “DUE APRILE”.
Spero proprio di riuscire a pubblicarlo. DUE APRILE ( il carattere maiuscolo ha un suo significato, è un urlo di denuncia ), è ambientato a Randazzo con: l’Etna, la ginestra, l’istituto Santa Caterina, il pellegrinaggio a Mojo Alcantara, il bar Musumeci, Santa Maria…
La sintesi è un mio dono e dunque direi che basti questo! Ringrazio il blog per avermi contattata.
È possibile acquistare “Anonima” presso la cartolibreria di Donata Reitano o su tutti gli store online.
Pagina autrice: https://www.facebook.com/Manuela-Mannino-Autrice-1606014162825077/
Intervista all’autrice Manuela Mannino…
Ciao Manuela benvenuta tra noi, parto subito con il chiederti di presentarti e raccontarci un po’ chi sei e cosa fai.
Ho 40 anni, sono mamma e moglie . Laureata in Agraria, da tre anni scrivo. A gennaio è stato pubblicato il mio primo libro Anonima. Ho fatto di tutto e voglio continuare a fare di tutto.
Hai altre passioni che coltivi oltre alla scrittura?
Ovviamente la lettura è stata la mia prima passione e, ultimamente, le serie tv che stanno diventando quasi una droga!
Che tipo di libri scrivi, ce ne parli un po’? Presentaci i tuoi personaggi.
Ciò di cui scrivo è ancorato alla realtà che ci circonda. Intendo la scrittura come un mezzo per esternare i nostri pensieri e porre l’accento su ciò che accade nel quotidiano donandogli il tempo necessario per assimilarlo. Oggi tutto accade troppo velocemente e le notizie ci scivolano via senza lasciare nulla a parte uno stupore passeggero. Attraverso un libro si ha un più ampio respiro, si può far entrare in empatia il lettore con il personaggio. Principalmente parlo di donne quando scrivo racconti lunghi, uomini nei miei racconti brevi.
Hai sempre amato scrivere o è una passione uscita con il tempo?
Ho sempre amato leggere, ho iniziato a scrivere nel 2015 per gioco sulla piattaforma di wattpad e mai avrei pensato che sarei riuscita a completare la mia prima storia né tantomeno di pubblicarla con una casa editrice.
Da dove arriva l’ispirazione? Hai rituali o abitudini a cui ti affidi prima di scrivere e leggere?
L’ispirazione arriva all’improvviso, come una folata di vento inaspettata e mi travolge, inizio subito a immaginare dialoghi o le sensazioni che devono suscitare nel lettore certe scene, espressioni dei volti, stati d’animo dei protagonisti. Se, dopo un po’, non riesco a liberarmi di questa idea mi siedo e scrivo. Una abitudine che ho è il non iniziare a scrivere senza aver mangiucchiato qualcosa. Per la lettura no, non ho nulla di particolare.
Cosa c’è sempre e non può assolutamente mancare nei tuoi libri? Cosa invece non troveremo mai e perché?
Ad oggi c’è sempre la Sicilia, c’è la realtà, c’è un dramma. Non troveremo mai… non saprei proprio dirvelo! Mai dire mai, la mia fantasia vola in alto e si è pure spinta sotto due metri di terra.
Solitamente prima di essere scrittori si è lettori, tu che tipo di lettrice sei? Hai dei generi preferiti?
Io passo da periodi di massima attività nella lettura a momenti in cui mi blocco e non leggo. Se, ad esempio, becco un libro che non mi piace mi blocco, e poi lo riprendo e lo porto al termine (perché non interrompo mai un libro a metà), ma se non mi piace impiego molto tempo per finirlo. Odio chi abbandona un libro, qualsiasi libro.
Amo le storie realistiche, amo gli autori del passato quelli veri, quelli che hanno saputo lasciare una vera opera che resiste al tempo a una lingua che cambia. Non disdegno comunque nessun genere, ciò che non sopporto sono i libri cloni di una moda temporanea.
Progetti in writing progress e futuri che tieni in un cassetto?
Sto limando il mio secondo lavoro “Due Aprile” con lentezza e nel frattempo il mio subconscio è alla ricerca di una spinta per scrivere un nuovo racconto lungo.
Quanto è difficile il mondo dell’emergente? Cosa cambieresti e cosa svilupperesti invece?
È difficilissimo! Oggi un autore non deve essere solo capace di scrivere ma anche un abile venditore. I libri che si vendono da soli sono quelli di autori affermati non quelli di un emergente comune. Chi già all’esordio ha un discreto successo sono quegli autori che hanno alle spalle grosse case editrici che investono in una serie di servizi atti a rendere appetibile un’opera. Io credo che l’editoria debba tornare a fare il suo lavoro e l’autore debba saper scrivere non per forza saper vendere.
Self o Ce, cosa ne pensi di questi due mondi?
La Casa editrice è stata la mia scelta e spero di poter avere una Ce anche per “Due Aprile”. Il self potrebbe essere una bellissima realtà, ma ad oggi io credo che almeno in Italia non sia una valida scelta per un emergente perché è troppo affollata e la maggior parte di ciò che ho comprato si è rivelata spazzatura. Ciò va a svantaggio di chi lavora veramente bene e di chi si impegna a rendere il suo elaborato di qualità. Unico acquisto che mi ha soddisfatta è stato quello di una ragazza che ho conosciuto su wattpad che ha pubblicato delle strisce umoristiche davvero perfette: bella impaginazione, disegni accurati, sceneggiatura davvero divertente e intelligente. Ma attenzione! Anche le Case editrici sono tante, proprio come gli autori in self e anche molte Ce sono in realtà delle grandi tipografie e niente di più. Sarebbe meglio ridimensionare il tutto, non pubblicare ogni piccola ideuzza che si ha da parte degli autori e che chi volesse fare l’editore lo faccia con coscienza non pensando solo al denaro.
Il commento più bello ricevuto e quello più brutto per i tuoi scritti?
Tanti su wattpad lì si vive solo di commenti! Per quanto riguarda Anonima, il mio libro edito, alcune lettrici mi hanno detto di non esser riuscite a smettere di leggere, di averlo finito in un’unica sessione di lettura. Hanno apprezzato in molti anche il mio tono nella narrazione l’esser stata delicata su certi aspetti, si complimentano anche sul finale non scontato ed è molto apprezzato. Commenti brutti no, forse negativi? Anche se per me nessun commento può esser negativo, perché un parere è uno scambio che io accetto sempre e con umiltà. Uno di questi è stato la caratterizzazione dei personaggi secondari che per alcuni è stata poco approfondita, io concordo con questo appunto anche se riconosco che la storia di Anonima sia solo la storia di Ambra la protagonista, io mentre scrivevo vedevo solo lei e lei era concentrata solo su se stessa.
Un libro che assolutamente consigli e uno invece che non sei riuscita a terminare?
La storia di Elsa Morante per me è uno dei libri fondamentali insieme ad altri. Li termino tutti! Ma sconsiglio i prodotti commerciali che affollano le librerie.
Un viaggio che da sempre desideri fare ma che non hai ancora potuto? Perché?
Desidero andare a Parigi perché non ci sono ancora andata. È una risposta banale ma è la verità!
Hai una citazione, un motto a cui sei particolarmente affezionata?
Ultimamente penso sempre alla favola “Il vestito nuovo dell’imperatore”. C’è la frase del bambino in cui dice che l’imperatore è nudo, ecco mi ripeto sempre di esser quel bambino e di non perdere la sua capacità di vedere la verità senza sottostare a nessun tipo di condizionamento. Poi c’è da dire che sono cresciuta con mia nonna e lei mi ripeteva sempre tutti i modi di dire dialettali che conosceva e quelli li intercalo spesso nelle varie situazioni che mi si prospettano durante la giornata!
Augurandoti il meglio, spero ti sia piaciuto stare un po’ con noi, a presto Manuela!
https://bookabook.it/libri/anonima/
JFM consiglia: Due Aprile di Manuela Mannino
Da ora in poi il giovedì sarà dedicato a consigliarvi romanzi di altri autori Wattpad.
Oggi vi parlerò di un libro fuori dagli schemi (perchè su Wattpad, udite, udite, potete trovare anche libri che non parlano di teenager che vengono consensientemente stuprate da badboy con la faccia di Harry Styles)!
Scusandomi con Manuela Mannino per aver messo nella stessa frase il suo libro e Harry Styles, oggi vi parlo di Due Aprile. https://www.wattpad.com/story/67679775 (in corso).
Questa è una delle prime storie che ho trovato su Wattpad, ha anche vinto, meritevolmente, il premio Wattys 2016.
Il due aprile è la giornata dedicata all’autismo ed è proprio da questa data che l’autrice fa scaturire il suo racconto, un misto fra una narrativa poetica mescolato ad una critica consapevole della cruda realtà. L’autismo è ai giorni nostri ancora un tabù, un mistero, qualcosa che ci sfiora ma non comprenderemo mai appieno.
Ed è questo l’intento dell’autrice, trascinarci nel baratro insieme alla protagonista che, invece, dell’autismo ha fatto la sua malattia, perché la vive tutti i giorni, da sola affronta il mondo con e per suo figlio, colpito da questa sindrome.
Il racconto si svolge in prima persona e ci sviscera per filo e per segno una quotidianità distrutta da questo orco invisibile, una realtà vista con occhi consumati, una donna che lotta da sola, perché il resto del mondo non potrà mai capire cosa significhi davvero quello che sta passando; ma il tutto narrato attraverso una poetica che ti culla, ti immedesima, ti fa comprendere, ti fa sperare che un raggio di sole possa entrare nella vita di questa persona, per lenire anche un po’ la nostra coscienza di spettatori esterni.
Quindi se volete ricredervi sulla qualità delle storie che girano su Wattpad, cominciate da questa =)
L’autrice ha anche da poco pubblicato il suo primo libro in self publishing, Anonima, che ovviamente consiglio. Lo potete visionare e, spero, acquistare, a questo link! https://bookabook.it/prodotto/anonima/
A cura di Lucio Rubbino