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Nunzio Trazzera, artista polivalente (di Santi Correnti)

Il Faust goethiano diceva che nel suo petto abitavano due anime (“Zwei Seelen wohnen in meiner Brust”): ma bisogna riconoscere che nel petto dell’artista siciliano Nunzio Trazzera, che è nato a Randazzo nel 1948, di anime ne abitano parecchie, perché, nella sua multiforme attività creatrice, si è cimentato con uguale successo non solo nella pittura, ma anche nella scultura in bronzo, nella ceramica policroma e nella terracotta.
Del resto, se chiedete a lui stesso una classificazione della sua arte, Nunzio Trazzera vi risponderà che egli non è un pittore o uno scultore, bensì un “pittoscultore”: cioè egli riconosce – e le sue numerose opere lo dimostrano – che nella sua vitalità artistica “pòntano ugualmente” (come direbbe Dante) sia la espressione pittorica che quella scultorea; e che queste due arti vanno intese nella più ampia gamma possibile di espressione, per cui, accanto alle tele e alle opere pittoriche, troviamo le statue e i busti e i bassorilievi in bronzo: ed accanto alle ceramiche policrome di notevoli proporzioni (come il “Cristo Re” di Montelaguardia, ed il “San Cristoforo” di Porta San Martino a Randazzo), troviamo pregevoli opere di terracotta, quali le formelle del “Trofeo S. Ignazio”, e gli artistici vasi che adornano le Piazze di Piedimonte Etneo, nonché gli smalti.
La vigorosa poliedricità di Nunzio Trazzera – che storicamente si riallaccia ad una nobilissima tradizione siciliana, che partendo dal messinese Francesco Maurolico del Cinquecento (che fu al tempo stesso astronomo, matematico, storico e grammatico di vaglia), arriva al belpassese Nino Martoglio (che nel primo Novecento è stato giornalista, commediografo, poeta bravo tanto in siciliano quanto in italiano, nonché organizzatore teatrale e critico letterario non comune) – è stata messa in rilievo dal corale apprezzamento di illustri critici a livello nazionale, quali Senzio Mazza ed Orietta Giardi, che già nel 1979 fecero notare la dimensione cosmica e l’impatto cromatico della pittura di Nunzio Trazzera; ed è stata confermata dalle lodi unanimi che gli sono state rivolte da noti critici siciliani, quali l’indimenticabile don Salvatore Calogero Virzì, e i viventi Salvatore Agati ed Alfio Ragaglia da Randazzo, che hanno rispettivamente fatto notare l’innato talento creativo, la genuina interpretazione del messaggio umano, ed il reale contributo culturale che le opere di Nunzio Trazzera arrecano allo sviluppo spirituale del popolo siciliano in genere, e della comunità randazzese in particolare.
Questa grande carica umana deriva a Nunzio Trazzera non solo dalla sua vocazione artistica, e del quotidiano contatto con i giovani suoi allievi, che riconoscono in lui non un docente, ma un Maestro: ma deriva soprattutto anche dalle sue vaste esperienze umane, dovuti ai suoi lunghi soggiorni fuori dalla Sicilia, e segnatamente in Lombardia: onde la sua arte risulta arricchita da questi corroboranti apporti extra-insulari. Io stesso ho avuto il piacere di conoscere Nunzio Trazzera non in Sicilia, ma a Milano, in una delle trasmissioni che negli anni Ottanta si tenevano a Radio Montestella per i Siciliani residenti al Nord, e che erano condotte da mio fratello comm. Pino Correnti, allora direttore del prestigioso Teatro Manzoni di Milano.
Questo infaticabile artista, così ricco di creatività nei vari campi dell’arte figurativa, e che nelle sue opere vuole e sa esprimere il desiderio di pace, di lavoro, di libertà e di amore, che sono sentimenti profondamente radicati nel cuore dei veri siciliani, merita quindi l’apprezzamento e il plauso di quanti, come l’autore di queste righe, credono fermamente, e fermamente sostengono, che la Sicilia non è soltanto mafia, come mostrano di credere scrittori e giornalisti di grande nome come Sciascia o Bocca, perché invece la Sicilia è la inesausta generatrice di santi, di scienziati, di scrittori e di artisti, come Archimede, come Antonello, come Bellini, come Quasimodo, come Pirandello e come Verga.

SANTI CORRENTI
dell’Università di Catania

Torre Archirafi (Catania), 4 Agosto 1993

 

 

NUNZIO TRAZZERA

Nunzio Trazzera,  pittore e scultore  nasce a Randazzo nel 1948.
E’ stato docente di educazione artistica a Corsico, Rozzano, Milano, Linguaglossa, Castiglione di Sicilia, Maletto e Randazzo.
Fin dal 1966 ha partecipato a varie manifestazioni artistiche con mostre personali, collettive, rassegne e fiere in varie città italiane ed estere.

Nunzio Trazzera

Sue sculture in bronzo, ceramica, legno e pittoriche sono presenti in varie collezioni e arredi pubblici e privati.

Insignito di vari premi e riconoscimenti, figura con biografia, opere e articoli in numerosi libri, riviste specializzate, giornali ecc.

Nunzio Trazzera si presenta

NunzioTrazzera

 Non è un’impresa agevole riannodare i fili di un cammino nell’arte figurativa, nato da una naturale inclinazione e vissuto in continua evoluzione. E forse è per questo che, anche oggi, nonostante le mete raggiunte, il mio animo non si sente appagato.

I miei sentimenti e affetti, la mia terra, la mia immaginazione creativa, i problemi dell’uomo, della società nel suo complesso e nel suo specifico, i contrasti etnici e religiosi, mi ispirano e mi sollecitano a nuovi impegni.

E’ un’agitazione interiore che mi punge e mi assilla e che non troverà quiete se non nel parto di nuovi lavori. Ma troverà mai quiete il mio animo?

Spero di no, perché quando un animo si sente appagato è orto, quando l’immaginazione e la fantasia si sono spente non si vive, quando l’ardore creativo si è esaurito la vita, intendo quella artistica (ma non solo) è finita.

Io non vorrei giungere a tale giorno, perché ciò vorrebbe dire che né la natura che ci circonda, né il calore degli affetti più belli parleranno più al mio cuore. Tutto questo ha animato e guidato, nel tempo, la mia attività e il mio impegno nel campo dell’arte.

Nunzio Trazzera

Nunzio Trazzera

La presente raccolta, pertanto, serve a documentare, da una parte, quanto fin qui realizzato: sogni vissuti e realizzati con le varie tecniche raffigurative; dall’altra vuole essere un omaggio ai miei familiari, agli amici ed estimatori, che, da sempre, con atti concreti e sinceri, mi sono stati e mi sono discreti sostenitori e pungolo per la mia attività.
Vuole infine essere l’occasione per ringraziare quanti – e sono veramente moltissimi – hanno onorato e reso possibile la collocazione e l’esposizione delle mie opere, sia in Italia che all’estero; quanti le hanno richieste per utilizzare nella pubblicazione di libri o in riviste a carattere artistico-culturale e in giornali.

Questo consenso, accompagnato sempre da continui riconoscimenti ed autorevoli attestati, ha favorito e favorisce la crescita, l’evoluzione, la maturazione, l’autonomia culturale e ispirativa per la realizzazione dei miei sogni.

Ed in questo stato fortunato perché nato, formato e vissuto in quella parte della Sicilia orientale che si specchia nell’azzurro del mare Ionio, ricco di storia e civiltà; in quella parte dove maestoso si erge il vulcano etna con la sua mole cangiante, con i suoi sussulti ora lievi ora minacciosi, con le sue strade incandescenti tra zone ora aride ora innevate, sempre presente e vivo; in quella parte resa famosa per la bellezza e varietà delle sue coste e insenature, per i suoi pendii fertili e variamente colorati e profumati da estesi agrumeti e frutteti, da una lussureggiante vegetazione di boschi e sottoboschi.

Qui, ai piedi dell’Etna, sono nato, qui la mia mente si è dischiusa alla conoscenza del vero e del bello, qui il mio cuore ha cominciato a palpitare e a commuoversi. Loro nutrimento sono stati la natura aspra ma avvolgente, i contrasti cromatici, la purezza e il profumo dell’aria, la varietà della fauna e della flora, l’operosità e la calda sensibilità della gente, gli usi, i costumi, le tradizioni, le lotte, le sconfitte e le vittorie.

Nunzio Trazzera – Randazzo

Qui, in questa zona della Sicilia Ionica, mi sono formato, qui dove fin dall’antichità si sono avvicendati popoli diversi, Greci, Latini, Arabi, Normanni ed altri, lasciando mirabilissime testimonianze architettoniche, scultoree  e pittoriche.

Qui in questa gemma dello Ionio, sono nati o vissuti artisti e pensatori la cui fama è universalmente nota ed onorata, quali Archimede, Pitagora , Antonello da Messina, Giovanni Verga, G. Sciuti, Domenico Tempio, Vincenzo Bellini, Santo Calì, Francesco Messina, S. Fiume.
In questo grandioso scenario culturale ed artistico, la natura ha giocato un ruolo di vera protagonista.
Essa infatti di continuo genera, ispira, stimola, apre la mente e il cuore di coloro che sono dotati da natura ed educazione a quella particolare sensibilità che abilita a creare o ricreare nuove espressioni d’arte in tutti i campi, sia poetiche che letterarie e artistiche , in particolare figurative.
Questa realtà, questo patrimonio naturale ed umano bastano da soli a mantenere viva e sempre attuale una tradizione di artisti e opere apprezzati presso tutti coloro cui stanno a cuore i più alti valori della cultura, del pensiero e del bello.

Nunzio Trazzera

Questa atmosfera, questa specificità della mia terra, ha forgiato la mia sensibilità, ha caratterizzato la mia arte nel suo divenire, ha generato le mie opere.
Ancora giovanetto ho sperimentato una forte quanto fantastica sensazione: nel silenzio vivo della natura, con lo sguardo fisso nella cangiante atmosfera, fui attratto da una nuvoletta che candida si stagliava nell’azzurro del cielo.

Quasi giocando, la nuvoletta lentamente si dissolveva e si ricomponeva stuzzicando dolcemente la mia immaginazione, si sfibrava e lacrimava sulla terra, sugli alberi, sulle cose.

Questa semplice e fortuita visione ha segnato l’inizio di una ininterrotta riflessione sul ciclo perenne della vita, sul motto di Eraclito, sull’arte corinzia, su Buonarroti, sul dinamismo barocco, sui macchiaioli, sui futuristi e le varie avanguardie.

Inizia così quell’avventura esistenziale e artistica che solo in parte trova posto in queste pagine. Nell’opuscolo, infatti, sono presenti solo alcuni dei momenti di impegno e di confronto sereno con la natura, e questi mai statici ma sempre e in continuo divenire, dove protagonista è l’uomo, col suo impasto di sentimenti, passioni, desideri, vizi, virtù: tutto l’uomo, capace di condizionare in positivo o in negativo la realtà in cui vive ed opera.

NUNZIO TRAZZERA

 

Porta San Martino, Randazzo – Il San Cristoforo opera di Nunzio Trazzera.

   

 Hanno scritto di Nunzio Trazzera                  

Artisti contemporanei alla ribalta di Salvatore Calogero Virzì  

Nunzio Trazzera  – E nato a Randazzo  (CT) dove vive e lavora in via Portali 31. Pittore – scrittore.

Opere di Pittura: Maternità cosmica. Sacro e Profano. Simbiosi. Mediterranietà di Nunzio Trazzera

Se l’arte è tale quale fu definita “passaporto di libertà”, dobbiamo dire che Trazzera è definitivamente avviato verso questa libertà che raggiunge l’estasi della contemplazione in tutti i campi della sua creatività d’artista.
Egli infatti si rivela vero artista sia come pittore, sia come scultore,  come ceramista e fonditore.Il suo innato talento creativo rivela un tocco di disegno incisivo, una tavolozza cromatica varia,  palesemente efficace che, vivificando il disegno e l’idea assoluta del soggetto, si innalza a dimensioni di vita che si avviano verso un cosmico dinamico.
Questo del dinamismo delle linee e della scelta del soggetto più opportuna e atta ad esprimerlo per me sono le caratteristiche  più immediate del Trazzera: movimento, ridda di colori sgrananti intramezzati da chiaroscuri evanescenti, movimento convulsivo che esprime un idea, una vita nuova che agita le sue rappresentazioni, di una efficacia talmente efficace che ci porta nel sogno e nello sbalordimento.
Opera vasta questa ed espressiva che trova la sua completa espressione in soggetti presi  dalla vita giornaliera visti con occhio d’artista cui si associa l’irreale e il cosmico pervaso tutto non da cerebralismo ma da un sentimento che parte dal cuore,  da una esperienza vissuta da una realtà che ci colpisce momento per momento , raggiungendo vette di dolcezza, di soddisfazione, di rimpianto del momento che fugge. Paternità dunque cosmica, pervasa da una esperienza che diventa conquista e messaggio di vita: disegno incisivo., il colore astratto o a chiazza dai contorni netti o sfumati, il movimento convulso ma sempre contenuto e sempre pervaso dall’idea che vuole esprimere, fanno del Trazzera uno degli artisti più rappresentativi tra i giovani siciliani che hanno già raggiunto la loro identità e la loro personalità artistica.

Salvatore Calogero Virzì 

 

Il dinamismo cosmico 

Le opere di Nunzio Trazzera di Giusy Paratore 

Novara – Che Novara amasse l’arte del dipingere era già noto; a far riscuotere numerosi consensi, però ha contribuito il numero impressionante di visitatori, che ha dedicato tante ore ad apprezzare le numerose mostre preparate con cura dall’Amministrazione Comunale Novarese.
    Le vie del centro storico, in questo caldo mese d’agosto, pullulano di artisti che, con l’esposizione dei quadri, stanno facendo rivivere le antiche tradizioni di Novara. Per rendere più surreale la mostra, oltre ad alcuni locali privati ed al palazzo <<Stancanelli>>, sono state messe a disposizione degli artisti alcune chiese.
Nel tempio di S. Francesco, fra luci soffuse, ha esposto dall’11 al 18 agosto le sue pregiate opere lo scultore e pittore di Randazzo, Nunzio Trazzera.
Il successo ottenuto dall’artista etneo con la mostra dal tema; <<il dinamismo cosmico>> le sue opere, infatti, sono state lungamente ammirate dagli amanti della pittura. Tutti sono rimasti colpiti e meravigliati dell’espressione artistica che Nunzio Trazzera riesce a trasmettere attraverso i suoi quadri.
<<La sua pittura brilla di una luce interiore che evidenzia la luminosità dei colori – afferma Rosalba Buemi – vivifica l’espressività dei personaggi, anima la natura e le cose, trasportandoci in una dimensione cosmica, in una vitalità piena in un trionfo di luce e colori che ci fanno volteggiare nell’infinito come solo i grandi sanno fare. Nelle sue tele – prosegue Rosalba Buemi – l’armonia dei colori da origine alla linearità ed all’essenzialità delle forme.
Il trionfo cromatico ci trascina nell’interiorità del sentimento: l’amore, la gioia di vivere, gli affetti familiari, i problemi sociali, il dinamismo delle sue opere in ceramica, l’esempio più alto è sicuramente  l’abside della chiesa di Montelaguardia di Randazzo, dove il Cristo muove le gambe e le braccia verso gli uomini per accoglierli nella sua infinitezza e le figure umane s’innalzano verso l’alto>>.
Nunzio Trazzera, nella storica chiesa di S. Francesco, ha esposto opere che riguardano i vari campi della figurazione.
Lo scultore, nelle sue creazioni vere o fantasiose, è riuscito ad imprimere una forte personalità, le sue opere sono in continua trasformazione nella cromia, nei volumi e nelle masse senza corposità e peso.

La Donazione – Bronzo a c.p. di Nunzio Trazzera

L’artista di Randazzo è riuscito a fare sprigionare dalle sue <<magiche>> mani soluzioni originali di un particolare equilibrio, che portano al sogno, alla riflessione ed alla contemplazione.
Le sue opere riescono, con naturalezza, a rendere partecipe il fruire degli eventi instabili con quali è destinato a convivere con altri eventi moderni.
L’arte di Trazzera, attraverso lo sfocare volontariamente le figure, assume una funzione ludica; il pittore <<gioca>> per raggiungere una profondità psicologica, che porta a soddisfare le sue esigenze emotive.
Questi <<ingredienti>> hanno fatto conoscere ed apprezzare Nunzio Trazzera ed i consensi ottenuti saranno da stimolo per realizzare altre opere poliedriche di pittura e di scultore in terracotta ed in bronzo.

Giusy Paratore 

                          

 

 

 

 

Angelo Manitta: libertà e sublimità nell’arte di Nunzio Trazzera. 

Bronzi 2012- Randazzo

L’uomo, con i suoi problemi, i suoi affetti e i suoi sentimenti di gioia, di coerenza, di amore e soprattutto di impegno sociale, sta al centro della composizione del Trazzera.
L’espressione “l’uomo misura di tutte le cose” in pochi pittori e scultori contemporanei è forse cosi vera come in lui, che parte dal passato, si forgia nel presente e approda nel futuro. In questa evoluzione l’emozione interiore si oggettiva e si solidifica in una visione unitaria e complessa che emerge da un sottofondo realistico e dinamico per giungere al “sublime”.
Il sublime è un’estasi laica, una contemplazione della vita nelle sue varie sfaccettature. Il sublime trascina il fruitore dell’opera d’arte “non alla persuasione – come afferma l’autore greco nel saggio “Il sublime”, ma all’estasi, perché ciò che è meraviglioso s’ac-compagna sempre ad un senso di smarrimento e prevale su ciò che è solo convincente e grazioso”.
La scultura “Danza” è espressione di questa sublimità e soprattutto di quella libertà interiore dell’uomo, espressa attraverso i movimenti agili e snelli delle due figure.
Nunzio Trazzera, nato a Randazzo (CT) nel 1948, insegna Educazione Artistica nelle scuole statali. Pittore e scultore, ha esposto i varie città italiane e all’estero con personali e collettive.
Molti critici si sono interessati alle sue opere, tra cui F. Sofia, S. Modica, S. Correnti, S. Mazza, O. Solipo, G. Gullo, G. Trabini, Insignito di vari riconoscimenti, le sue opere figurano in numerose collezioni pubbliche e private. Il suo percorso artistico, collocato nell’ambito del post-modernismo, ma volto verso il futuro, giunge ad una soluzione originale dell’arte, che affascina il lettore sia per il contenuto che per la forma.
La sua arte comunque ha sapore di classico e universale, ed è punto d’incontro tra l’interiorità che scorre ed opera nell’uomo (funzione soggettiva) e l’esteriorità che scorre ed opera nella vita quotidiana (funzione oggettiva).

ANGELO MANITTA 

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SANTI CORRENTI

 

Santi Correnti, primogenito di Antonino e di Venera Leonardi, nacque a Riposto il 28 gennaio 1924.

Santi Correnti

    Rimasto orfano di padre a soli 11 anni, divenne punto di riferimento per i suoi fratelli: Pino, Lina e Nardina.
Dalla madre, docente elementare con la passione del giornalismo (scriveva per la rivista Le Vie Nuove con lo pseudonimo Viola di Prato), ereditò l’amore per lo studio e la ricerca storica.

    Ex normalista, pluri laureato con il massimo dei voti e la lode (conseguì le lauree: in Lettere Classiche – con una tesi su Virgilio, scritta in latino –, e in Storia e Filosofia, più una Honoris Causa),nel 1959 insegnò per un anno al Senior High School di West Bend nel Wisconsin.

    È stato il primo a istituire la cattedra di Storia della Sicilia nell’insegnamento universitario, conducendola dal 1970 al 1996, nell’Università di Catania.
Direttore dal 1964 dell’Istituto Siciliano di Cultura Regionale (ISCRE) e dal 1973 della Rivista Storica Siciliana; Medaglia d’Oro della Pubblica Istruzione dal 1977, Acireale nel 1991 lo nominò “Siciliano dell’anno” per le rubriche culturali da lui curate per diverse testate giornalistiche alcune delle quali sulle tv locali come “Alla scoperta di Catania” su Telejonica e “L’Almanacco” su Antenna Sicilia.

    Premio Aitnen nel 2008 per aver offerto ai lettori “un quadro della Sicilia tra i più completi e interessanti scritti finora”,che egli ha voluto pubblicare per “la valorizzazione morale” della terra natia.

    Per i suoi studi sull’alimentazione, nel 1993 gli è stata dedicata una sala del Museo delle Paste Alimentari di Roma, mentre nel 2006 l’Associazione Culturale catanese “L’Elefantino” proprio per onorare l’indiscussa valenza della sua ricerca storica, ha istituito il Premio “Santi Correnti” (rarissimo esempio di intitolazione a persona vivente).

    «Amava la famiglia –ha ricordato la prof.ssa Nardina, sorella dell’estinto –e profondamente la moglie Concettina Scirè, venuta meno il 13 agosto 2007.    Da quel giorno, sembrava quasi che aspettasse il momento di ricongiungersi a lei.
    Aveva addirittura dato le disposizioni per le sue esequie scegliendo anche il luogo per la tumulazione. Minuzioso sino alla fine».

Si spense improvvisamente a Villa dei Pini, Santa Maria La Stella (Ct), dov’era momentaneamente ospite, alle ore 5,30 del 27 agosto 2009, all’età di 85 anni.

Proloco Riposto

 

                                                                        Fu un catanese a costruire la storia di Sicilia: Santi Correnti

Santi Correnti è stato uno storico italiano, nato il 28 gennaio del 1924 a Riposto, in provincia di Catania.

Assieme a Giuseppe Pitrè e Paolo Orsi, è stato uno degli esponenti più importanti, nella ricostruzione della storia di Sicilia. 92 le opere storiografiche da egli realizzate e numerosi i saggi che, dal 1956 fino al volume postumo del 2011, che raccoglie i “Proverbi e modi di dire siciliani di ieri e di oggi”, costituiscono una delle più importanti e complete produzioni della storia di Sicilia.

Santi Correnti

Correnti, con l’oggettivismo che caratterizzava il suo mestiere, ha analizzato a fondo diversi aspetti della sua provincia e della sua terra.
Oltre agli studi e alle ricerche sui cenni storici, il suo interesse si alimentò anche di altri punti di vista, prospettive atipiche da cui guardare la sua terra e da cui parlarne, per farla conoscere al mondo e alla Sicilia stessa, con uno sguardo il più possibile obiettivo, e dunque completo. Studi sfociati nei volumi “La Sicilia di Sciascia” del 1977 (un secondo volume verrà poi realizzato nell’87), “Wagner e la Sicilia” (come esempio degli altri volumi dedicati a personaggi letterari ‘di Sicilia’, come Dante, Brahms e Goethe) del 1981, e “Il miglior perdono è la vendetta. Storia e dizionario del linguaggio mafioso”, del 1987.

Con il suo lavoro, Correnti ha offerto un quadro completo e attento della storia di Sicilia.
Con l’obiettivo di valorizzare la sua terra, parlò di storie e leggende, luoghi d’interesse e bellezze paesaggistiche, con il tratto caratteristico tipico di uno studioso, ma con l’accento particolare di un amante della propria terra. Con aforismi, ora in latino, ora in siciliano, il Professore è stato in grado di arricchire una vastissima produzione fatta di storia e curiosità.

La sua formazione umanistica, ma aperta ai problemi attuali, ha permesso la composita produzione, che aveva l’obiettivo di analizzare la Sicilia in tutte le sue molteplici sfaccettature, volendola dunque liberare, e con lui i suoi abitanti, dai molteplici pregiudizi legati alla storia e alla cosiddetta ‘sicilitudine’. Dedicò la sua vita a creare una sorta di antologia di quella che è la storia dell’Isola, vista da molteplici angolazioni. Con un linguaggio semplice e garbato, il Professore pone la sua obiettività metodologica al servizio di una sapiente ricognizione cronologica dei fatti, arricchita da elementi di vita quotidiana; così come le leggende, i miti, le credenze, che costruiscono il sostrato simbolico di un popolo. I suoi non erano solo documenti, ma vere e proprie memorie, volte a presentare un volto unico, ma sfaccettato, della Sicilia contemporanea.

Correnti fu professore alla Normale di Pisa e direttore dell’Istituto Siciliano di Cultura Regionale e della Rivista Storica Siciliana. Durante il periodo dedicato all’insegnamento presso l’Università di Catania (dal 1970 al 1996), creò la prima cattedra in Storia della Sicilia. Per le sue ricerche sull’alimentazione, gli è stata intitolata una sala del Museo delle Paste Alimentari di Roma. È stato Medaglia d’Oro della Pubblica Istruzione nel 1977, e nel 1991 ricevette la menzione di “Siciliano dell’anno”. Morì il 27 agosto 2009, a Catania.

Enrica Bartalota

 

Nel volume pubblicato dalla Provincia di Catania:

            ” Catania e la sua Provincia – I CARATTERI DISTINTIVI DELLA PROVINCIA ETNEA ” 

Santi Correnti dedica sei pagine alla nostra Randazzo che di seguito pubblichiamo.

 

Pubblicazioni di SANTI CORRENTI 

     

a cura di Francesco Rubbino

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