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CHARLES MUSARRA

Il meglio di due mondi

Charles Musarra

Avendo vissuto metà della mia vita in due paesi culturalmente differenti ancora oggi non so quale dei due preferire, giacché amo vivere in entrambi, che sia per lavoro o per vacanza. Randazzo, il paese dei Cavalieri, che mi ha dato i natali, e Perth, la città delle luci, che mi ha adottato.
Entrambi gli appellativi, furono assegnati da persone 
importanti.  
Randazzo lo ricevette dall’Imperatore Carlo V nel 1535 che, dopo un caloroso benvenuto da parte dei cittadini, li nominò Cavalieri “ESTE TODOS CABALLEROS”;
 Perth nel 1962 durante il viaggio attorno al globo sulla navicella FRIENDSHIP 7, l’astronauta John Glenn la definì  “CITY OF LIGHTS”  ammirando tutte le luci lasciate accese dai cittadini.
     Nato a Randazzo nel 1941 da Gioacchino (1913/1991) e da Raffaella Musarra (1914/2013)  e arrivato a Perth nel 1950 all’età di nove anni, dove inizialmente frequentai St. Brigid Primary School, in seguito la Mary’s Mount Boys College a Kalamanda, in seguito al CBC Terrace Perth e in seguito rinominato Trinity College, infine frequentai l’UWA (Università del Western Australia) laureandomi nel 1964  in  Architettura.
Dopo la laurea viaggiai tra l’Europa e il Sud America e una volta ritornato a Perth vi rimasi fino al 1982, anno in cui mi trasferii definitivamente in Sicilia.

Anche se nel tempo diventai un vero “OKKER” (un autentico Australiano), non abbandonai mai le mie tradizioni siciliane.
Dal 1964 i miei genitori, le mie sorelle Maria, Renata e il mio fratellino Davide (che vivono tuttora a Perth) , cominciarono a viaggiare diverse volte per l’Italia portando con sé un ricco bagaglio di fotografie e filmini. A mio avviso, era un mezzo con il quale mio padre non voleva farmi dimenticare le mie origini, poiché a quel tempo, oltre

Perth – Australia

a giocare a football, con le “AUSSIE RULES” (football Australiano), stavo per terminare i miei studi in architettura e di conseguenza mi era difficile viaggiare.
Il destino volle che nel 1968 mi infortunassi il ginocchio forzandomi a restare fuori dal campionato di football e fu così che nel 1969 decisi di andare all’estero per la prima volta.
Ritornato a Randazzo, fui sopraffatto dalla numerosa presenza di monumenti, dalla parziale presenza delle mura di cinta, porte, torri e qualche edificio millenario. Cosa fondamentale da ricordare è che circa il 75% del paese fu distrutto dai bombardamenti durante la seconda guerra mondiale.

Mentre mi trovavo a Randazzo, mi interessai alla sua archeologia, alla sua storia, ai suoi monumenti, tradizioni e feste popolari. 
La lontananza da casa era presente in me, tanto che dopo un anno circa, tornai a Perth dove lavorai come architetto sino al marzo del 1972.
Negli anni compresi che i miei genitori avevano ragione quando 
mi dicevano che studiare architettura e monumenti sui libri era una cosa, ma viverla era tutt’altro e naturalmente avevano ragione.
Nel marzo del 1972, andai in Sud America per sei mesi e in seguito proseguii il mio viaggio verso la Sicilia.
Arrivato a Randazzo, fui coinvolto nel ritrovamento di un  “PITHOS” (vaso in terracotta), un reperto archeologico risalente all’età del bronzo quindi tra il X e il XII secolo avanti Cristo, anche se la Soprintendenza delle Belle Arti ritiene che sia almeno del XX secolo avanti Cristo.

Attualmente il PITHOS si trova nel Museo Archeologico Paolo Vagliasindi di Randazzo 

 

 

Durante il mio soggiorno a Randazzo fui molto incuriosito dal famoso carro allegorico “ a VARA ” e a tal proposito nel 1973 mi interessai al suo recupero, 
poiché ormai in stato fatiscente e fermo da diversi anni.
Dopo aver ottenuto il consenso dal Sindaco, iniziai i lavori di recupero nel Maggio del 1973  con l’aiuto del Sig. Arturo Bordonaro e Pippo Spitaleri. L’esistente Vara fu completamente smembrata e fu decorata con disegni nuovi.
Il 15 agosto 1973 la festa della Vara fu finalmente realizzata dopo un lungo periodo di fermo.

Nel 1974 mi sposai con Tina Spidalieri ed abbiamo tre figli: Demis (1975), Danilo (1982) e Raffaella (1988)  e nell’ottobre dello stesso anno tornai con mia moglie a Perth, dove abitammo sino al 1982.
Nel 1976 presi la mia seconda laurea in Ingegneria Strutturale

AI mio rientro definitivo in Italia, il Sindaco mi incaricò nuovamente di occuparmi della realizzazione e cura delle decorazioni della Vara.
Il nuovo carro allegorico fu snellito nelle decorazioni grazie all’impiego di materiali nuovi, come ad esempio la brillantina di vetro che fu sostituita con quella sintetica, tutt’ora in uso. Questa volta la realizzazione della VARA fu resa possibile grazie all’aiuto di  Vincenzino Rotella e Roberto Furnari.

Una volta stabilitomi definitivamente in Sicilia, mi impegnai a trovare un buon lavoro, ed ecco nuovamente il destino farsi avanti, infatti, iniziai a lavorare come architetto per la NATO a Sigonella. Il lavoro era fenomenale, poiché tutti i documenti, la progettazione, specifiche tecniche e contratti amministrativi dovevano essere redatti in inglese.

 

Tutte le mattine, lasciavo la cittadina medievale per recarmi al lavoro dove c’erano le zone residenziali con prati, larghe strade, centri commerciali e aree ricreative, simili alla cara Perth.
La sera rientrando a Randazzo potevo dire, in un certo senso, che in un giorno mi godevo il meglio di due mondi. 
La mia carriera lavorativa si è conclusa nel 2008. 
Nei successivi anni, con estremo piacere, ritornammo a Perth diverse volte, ammirando la sua magnifica area metropolitana, i suoi estesi e rigogliosi parchi e non da meno il suo stile di vita.
A Randazzo, invece, mi godevo la vita tranquilla, le sue feste,le sue tradizioni e il vociare tipico della popolazione. 

Alcune opere architettoniche ed artistiche di Charles 






 

Concludo dicendo: è  di fondamentale importanza mantenere vivi gli aspetti più significativi delle nostre origini attraverso le tradizioni dei nostri antenati trasmettendole ai nostri figli, affinché possa esserci un futuro per la nostra cara Randazzo.
   Charles Musarra
 

 

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