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Francesco La Guzza

       

Francesco Rubbino

           Francesco La Guzza  nato a Randazzo probabilmente nella meta del 1600, si distinse per integrità interiore e per preparazione culturale. Fu instancabile predicatore a Messina, dove resse come Preposito (Superiore, Capo) la Congregazione dell’Oratorio. 
E’ autore di: 
  –  Affetti a Gesù addolorato devotamente contemplati,  Messane, 1672.
  –  Compendioso ritratto d’una perfetta religiosa…. Messane, 1682.
  –  Trionfo della Carità solennizzato dal Crocifisso Amore…. Messane, 1690.
  –  Cor in ore Laudantis, Penitentis, Postulantis, … Roma, 1698.
  –  Salve Regina contemplata ad excitantos  filiales confidentialesque affectus erga Virginem angelorum dominam hominumque matrem….  Roma 1698 
  –  Vergini Angeli Terreni, somiglianze divine … Roma, 1699.
Tratto dal libro di Don Santino Spartà  ” Randazzo fra Arte e storia”. 

Vita virtù e costumi del Molto Reverendo Padre Maestro Esprovinciale FRANCESCO LA GUZZA  di Santo Calì

          Del Padre Maestro Francesco La Guzza sapevamo ben poco; Vito Ma­ria Amico, nel suo Lexicon annotava: « Memorant cives illustrem virum Franciscum La Guzza ex Ordine Carmelitano, qui doctrina eximius, sed sanctis moribus praecipue ornatus effulsit. Rexit pluries provinciam, quo in munere egregie se commendavit».
            Sapevamo anche che il Transito di Maestro Francesco La Guzza era stato cantato dalla musa accorata del Notaro Francesco Copani, la poesia del Copani si è perduta solo da qualche decennio, ci era rimasta ansia di conoscere vita e opere del santo frate.
            Anche perché sapevamo che i santi frati del seicento e del settecento — fran­cescani, carmelitani o domenicani — erano stati tutti abbondantemente illumi­nati dalla Grazia Divina, e per questo avevano vissuta una vita fiorita di opere buone e di miracoli, e Maestro Francesco La Guzza doveva essere stato della sceltissima schiera di essi.
            La scoperta di un manoscritto contenente una Breve relazione della vita, virtù, e costumi del Molto Reverendo Padre Maestro Esprovinciale Francesco La Guzza figlio del Carmine di Linguaglossa.

Altre ricerche su Francesco La Guzza:

La Guzza, Francesco . Affetti a Giesù addolorato deuotamente contemplati dal sacerdote don Francesco Laguzza della città di Randazzo padre della primaria, e venerabile Congregazione di Giesù e Maria nella nobile, ed esemplare città di Messina. Opera a’ contemplatiui, e predicatori egualmente gioueuole in due parti diuisa. – In Messina : nella stamperia di Paolo Bisagni, 1671-1672. – 2 v. ; 4°. ((Riferimenti: Lipari, 637; Mira, I, 474; Mongitore, I, 215; Narbone, III, 380; Rodriquez, 214. – Rom., cors. – Iniz. e final. xilogr. 1. – 1671. – [12], 17, [3], 392, [44] p. : antip. ((Tit. dell’occhietto: Affetti a Giesù addolorato parte prima. – Fregio xilogr. sul front. – Antip. inc. da Francesco Donia. – Segn.: p 2 , X 4 , a-b 4 ,

La Guzza, Francesco . Compendioso ritratto d’vna perfetta religiosa interna, ed esterna cosi d’ogn’anima, ch’aspira agli auanzi di se. Ornato di più aiuti, e dedicato alle m.r. sig. del ven. monastero di S. Paulo di Messina da don Francesco La Guzza padre della primaria Congregatione di Gesù Maria nel piano di S. Giouanni. – In 66 Messina : nella stamperia di Vincenzo d’Amico : per Matteo la Rocca, 1682. – [32], 383, [1] p. ; 16°. ((Riferimenti: Lipari, 703; Mira, I, 474; Mongitore, 216; Narbone, III, 368. – Rom., cors. – Fregio xilogr. sul front. – Final. xilogr. – Segn.: X 8 2† 8 , A-2A8 Impronta: noa, tala o-n- dost (3) 1682 (A) Provenienza: Convento dei Cappuccini, Palermo Antiqua

La Guzza, Francesco . Trionfo della carità sollennizzato dal crocifisso amore. Esposto a publica vtilità di peccatori, giusti, guide, e predicatori dal p. Francesco La Guzza della Congregatione dell’Oratorio di Messina. Consecrato alla Regina del cielo Con l’aggiunta di vna bella e nuoua forma di meditatione, e di vn potentissimo motiuo, per impetrare da Dio ogni gratia. – In Messina : nella stamperia di Vincenzo d’Amico, 1690. – [12], 323, [1] p. ; 12°. ((Riferimenti: Cacciola, 118; Lipari, 773; Mira, I, 474; Mongitore, I, 216; Narbone, III, 384; Rodriquez, 215. – Rom., cors. – Final. xilogr. – Segn.: X 6 , A-B 6 C-O 12 P6 Impronta: anin teg- e-lo to85 (3) 1690 (A) Antiqua Y 6 II 7

https://www.randazzo.blog/2023/09/15/francesco-la-guzza-compendioso-ritratto-duna-perfetta-religiosa-1682/
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       a cura di:

 

MARIA PIA RISA

                   
                       Maria Pia Risa risiede a Randazzo e opera nel settore della formazione.


Giornalista, ha collaborato con la cattedra di Sociologia generale della Facoltà di Scienze

 della Formazione presso l’Università degli studi di Catania, per la quale ha pubblicato il volume “Prometeo al cibermondo” (Bonanno editore, 2010), e ha contribuito nel collettaneo “L’agonia di Apollo” di M. Calandra (Bonanno, 2008). Scrive per “La Voce dell’Jonio”, “La rivista dell’arma”, “Bioetica e cultura”. Ha relazionato in un convegno internazionale sulla criminalistica tenutosi a Montecitorio.
 Nel 2016 pubblica il volume “Poesie-preghiere da San Francesco ad oggi”  presentato in Vaticano il 13 aprile 2016 dai relatori: Raffaele Luise (vaticanista della Rai), S. Ecc. Mons. Emery Kabongo (segretario particolare di San Giovanni Paolo II), Giuseppe Vecchio (giornalista), Don Santino Spartà (professore), modera l’incontro Rosanna Vaudetti, (presentatrice Rai). L’incontro è stato arricchito dalla declamazione cantata di alcune Poesie-preghiere del compositore e chitarrista Gesuele Sciacca, accompagnato dagli artisti: M. Leonardi (viola) F. Pulvirenti (fisarmonica), F. Sciacca (pianoforte), E. Cavallaro (basso) e dalle voci soliste: D. Greco, S. Cannata, A. Ardizzone e I. Sciacca.

 

 

 

              “Poesie-preghiere da San Francesco ad oggi” di Maria Pia Risa: la presentazione in Vaticano

 

         Il volume sarà presentato – alla presenza dell’autrice – dal vaticanista Rai Raffaele Luise, dal giornalista Giuseppe Vecchio e dal professore don Santino Spartá.
Sarà presentato mercoledì 13 aprile alle ore 17:30, nella sala del Buon consiglio all’interno della parrocchia di Sant’Anna in Vaticano, il volume “Poesie-preghiere da San Francesco ad oggi” (editoriale Agorà), curato dalla siciliana Maria Pia Risa. Si tratta di un’antologia di poesie-preghiere scritte dal ‘200 ai giorni nostri – particolare nel suo genere all’interno del panorama letterario – che contiene 209 poesie-preghiere di 58 autori diversi, per un totale di 360 pagine.
L’opera esordisce con San Francesco d’Assisi per giungere ai contemporanei, passando per figure prestigiose come Dante Alighieri e Giovanni Paolo II.

Poesie-preghiere di Maria Pia Risa

Da segnalare la presenza di poeti dichiaratamente lontani dal Cristianesimo, come Leopardi, D’Annunzio e Montale.
“Questa ricerca – spiega la curatrice nella sua premessa – trae ispirazione da un incontro culturale con don Santino Spartà (saggista e critico letterario dall’intensa attività poetico-culturale), che mi erudì sulla sottile, ma nodale differenza fra poesia-religiosa e poesia-preghiera”.
Solo la seconda, infatti, contiene un’invocazione, e non è stato un lavoro da poco individuare i testi che rispondessero a queste caratteristiche.
È nella Biblioteca Apostolica Vaticana di Roma, luogo maestoso e di indescrivibile bellezza, che la curatrice ha svolto, quasi esclusivamente, la sua paziente opera di ricerca.
L’opera si distingue per il contenuto e la monumentalità. Per il contenuto, in quanto raccoglie esclusivamente poesie-preghiere, abbracciando oltre otto secoli.
Per la monumentalità, perché contiene poesie-preghiere composte in un lungo arco temporale, da quelle in volgare scritte da San Francesco d’Assisi a quelle in lingua corrente.
I testi sono raccolti in rigoroso ordine cronologico, mantenendo la trascrizione originale. Per agevolare il lettore, ogni autore è accompagnato da una breve biografia, mentre le note esplicative non sono concentrate alla fine del libro, ma poste a piè di pagina.
L’antologia “Poesie-preghiere da San Francesco ad oggi” è arricchita da un’introduzione di don Santino Spartà e da una prefazione di Antonino Blandini,giornalista e dottore in Diritto canonico.
In copertina reca uno scatto di Gabriele Roncati e Gianni Caggegi.
“Poesia e preghiera sono sorelle, e non mi meraviglio che i poeti continuino a comporre le più belle orazioni”, scrive don Spartà, che traccia un ricco excursus sulle definizioni di “poesia” e di “preghiera” nei secoli, rammentando che “i poeti sono i portavoce dell’eternità nel tempo, le sentinelle sempre vigili tra terra e cielo, i sacerdoti laici, candidati a trasformare in preghiera l’alfabeto intimo dell’uomo”.
Il lavoro della Risa ambisce a porsi controcorrente: in un periodo storico in cui la poesia è sempre più negletta, la rilettura di questi testi immortali può essere di aiuto per rifugiarsi con profitto nell’interiorità del proprio essere.
Non solo: può rappresentare un valido sussidio divulgativo e didattico, specie per le nuove generazioni. 
      “Agli studenti di oggi è praticamente negata dalle antologie letterarie ‘ufficiali’ dei cosiddetti ‘libri di testo’ la conoscenza dei candidi fiori di preghiere-poesie espresse dai nostri grandi letterati, ormai classificati in categorie intoccabili e mummificate“, fa notare Blandini nella prefazione.
“Da qui scaturisce l’opportunità, anzi la necessità, di leggere, meditare, studiare per il bene dello spirito e della mente la presente antologia ‘orazionale’, una formidabile ‘catechesi poetica’, accessibile, godibile, leggibile e intellegibile a tutti coloro che apprezzano le geniali intuizioni poetiche contenute in tante preghiere che arricchiscono la storia della prestigiosa letteratura italiana”.
Il volume sarà presentato – alla presenza dell’autrice – dal vaticanista Rai Raffaele Luise, dal giornalista Giuseppe Vecchio e dal professore don Santino Spartá.
L’incontro – moderato dall’annunciatrice Rai Rosanna Vaudetti – sarà arricchito dalla declamazione cantata di alcune poesie-preghiere contenute nel libro, musicate dal compositore e medico Gesuele Sciacca.
Sciacca canterà e suonerà alla chitarra accompagnato dalla sua band composta da: Mariodavide Leonardi alla viola, Franco Pulvirenti alla fisarmonica, Francesca Sciacca al pianoforte, Ettore Cavallaro al basso.
Voci coriste: Daniela Greco, Sebastiana Cannata, Angelo Ardizzone e Isidora Sciacca. Fonico: Giuseppe Pandolfo.
fonte Catania Today

 
PARLANO DI MARIA PIA RISA

           

Libri: presentato nella parrocchia di Sant’Anna in Vaticano “Poesie-preghiere da San Francesco ad oggi”

“L’incontro fra poesia e religione non è scontato. Eppure nel dinamismo della poesia autentica c’è sempre un’interrogazione profonda al mistero della creatura”, ha detto il vaticanista Rai, Raffaele Luise, intervenendo ieri sera nella parrocchia di Sant’Anna in Vaticano alla presentazione del libro “Poesie-preghiere da San Francesco ad oggi”, curato dalla siciliana Maria Pia Risa.
Luise si è soffermato sul Cantico delle creature di San Francesco d’Assisi, che apre il florilegio, “un testo profetico, continua fonte di ispirazione pure per il nostro Pontefice”.
“Il libro curato da Maria Pia Risa merita di essere conosciuto per il suo argomento profondo e per la sua grande validità educativa – ha aggiunto il giornalista Giuseppe Vecchio –, considerando, inoltre, il coraggio di concepirlo in Sicilia, dove le difficoltà di fare cultura sono rilevanti”.

Papa Francesco con Maria Pia Risa


“Realizzare questa raccolta è stato come tessere una tela – ha spiegato la curatrice – tenendo ben presente nella selezione dei testi la sottile, ma nodale differenza fra poesia preghiera e poesia religiosa, in cui solo la prima contiene un’invocazione”.
“Non si prega solo frequentando le celebrazioni religiose; si può pregare anche facendo poesia, a volte senza accorgersene, utilizzando il linguaggio poetico quale cassa di risonanza per gli interrogativi che da sempre attanagliano l’uomo”, ha puntualizzato Maria Pia Risa.
La presentazione dell’antologia – moderata dall’annunciatrice Rai Rosanna Vaudetti – è stata arricchita dalla declamazione cantata di alcune poesie-preghiere musicate dal maestro Gesuele Sciacca, accompagnato dalla sua band.
fonte AgenSir

 

CITTÀ DEL VATICANO

Presentato il libro di Maria Pia Risa “Poesie-preghiere da San Francesco ad oggi”

Un libro che sonda religiosamente le varie epoche della letteratura italiana, evidenziando i poeti che si candidano a portavoce dell’eternità”: con queste parole il saggista e critico letterario don Santino Spartà ha introdotto nella parrocchia di Sant’Anna in Vaticano la presentazione del libro “Poesie-preghiere da San Francesco ad oggi (editoriale Agorà), curato dalla siciliana Maria Pia Risa.
Il volume raccoglie 209 poesie-preghiere scritte dal Duecento ai giorni nostri, attribuite complessivamente a 58 autori.
L’opera esordisce con San Francesco d’Assisi per giungere ai contemporanei passando per figure prestigiose come Dante Aligheri e San Giovanni Paolo II.

Monsignor Emery Kabongo e Maria Pia Risa

Le loro orazioni sono state selezionate con un paziente lavoro di ricerca, svolto quasi esclusivamente nella Biblioteca Apostolica Vaticana di Roma.
Tutti gli autori – ha aggiunto don Spartà, che ha curato l’introduzione dell’antologia – hanno affidato stilisticamente all’Altissimo gioie intime e problematiche esistenziali tramite le loro appassionate invocazioni. Ecco quindi sfilare tra le pagine le figure di santi, beati, preti, suore, laici, ma anche nomi dichiaratamente lontani dal Cristianesimo, tra cui Leopardi, D’Annunzio e Montale, che la curatrice ha individuato quali autori di poesie-preghiere”. 

Monsignor Emery Kabongo, che fu per sette anni segretario particolare di San Giovanni Paolo II, intervenendo alla presentazione ha raccontato alcuni aneddoti della sua collaborazione con il Papa polacco, ricordandone il grande amore per l’arte poetica.

 “La poesia si può realmente definire un dono di Dio – ha osservato il prelato – è un veicolo che ci aiuta a riflettere e a rendere migliore la società in cui viviamo, oltre ad essere una formidabile modalità di preghiera”. “L’incontro fra poesia e religione non è scontato”, ha aggiunto il vaticanista Rai Raffaele Luise. “Eppure nel dinamismo della poesia autentica c’è sempre un’interrogazione profonda al mistero della creatura, che rappresenta il vero fil rouge dell’antologia di Maria Pia Risa”. Luise si è soffermato sul “Cantico di Frate Sole” di san Francesco d’Assisi, che apre il florilegio, “un testo profetico, continua fonte di ispirazione per il nostro Pontefice, come dimostra l’enciclicaLaudato si’”. “In un tempo in cui si assiste alla crisi dell’invocazione – ha concluso il vaticanista Rai – il volume che presentiamo oggi ci dona una memoria viva, capace di fecondare il deserto in cui viviamo”. 

Il libro curato da Maria Pia Risa merita di essere conosciuto per il suo argomento profondo e per la sua grande validità formativa ed educativa, specie per le nuove generazioni”, ha aggiunto il giornalista Giuseppe Vecchio. Un ulteriore merito va alla caparbietà e al coraggio di concepirlo in Sicilia, dove le difficoltà di fare cultura sono rilevanti, specie nell’ambito della carta stampata”. “Realizzare questa raccolta è stato come tessere una tela”, ha spiegato la curatrice Maria Pia Risa. “Nel cercare un filo conduttore fra i diversi autori e selezionare i testi, ho tenuto ben presente la sottile, ma nodale differenza fra poesia-preghiera e poesia-religiosa: solo la prima, infatti, contiene un’invocazione”. “È importante ricordare che non si prega solo frequentando le celebrazioni religiose; si può pregare anche facendo poesia, a volte senza accorgersene. Il linguaggio poetico diventa così una cassa di risonanza per gli interrogativi che da sempre attanagliano l’uomo”, ha puntualizzato la Risa. 

La presentazione dell’antologia – moderata dall’annunciatrice Rai, Rosanna Vaudetti – è stata arricchita dalla declamazione cantata di alcune poesie-preghiere musicate dal maestro Gesuele Sciacca, accompagnato dalla sua band. Tra le liriche eseguite ci sono il “Cantico di Frate Sole” di san Francesco d’Assisi, “Infondi la saggezza della pace” di san Giovanni Paolo II, “A filo di cielo” di Angelo Barile, “Non senti Tu, o Signore” di Luca Ghiselli, “Tu navighi sul fiume” di David Maria Turoldo, e due testi di Giuseppe Ungaretti: “La madre” e “Dannazione”“Poesie-preghiere da San Francesco ad oggi”.
fonte Filo Diretto

In Vaticano si presenta il volume curato da Maria Pia Risa

Il volume, un’antologia di poesie-preghiere scritte da 58 diversi autori dal ‘200 ai giorni nostri, sarà presentato il 13 aprile nella parrocchia di Sant’Anna. 

         Sarà presentato mercoledì 13 aprile alle ore 17:30, nella sala del Buon consiglio all’interno della parrocchia di Sant’Anna in Vaticano, il volume “Poesie-preghiere da San Francesco ad oggi” (editoriale Agorà), curato dalla siciliana Maria Pia Risa.

Si tratta di un’antologia di poesie-preghiere scritte dal ‘200 ai giorni nostri – particolare nel suo genere all’interno del panorama letterario – che contiene 209 poesie-preghiere di 58 autori diversi, per un totale di 360 pagine. L’opera esordisce con San Francesco d’Assisi per giungere ai contemporanei, passando per figure prestigiose come Dante Alighieri e Giovanni Paolo II. Da segnalare la presenza di poeti dichiaratamente lontani dal Cristianesimo,come Leopardi, D’Annunzio e Montale.

Rosanna Vaudetti e Maria Pia Risa.

“Questa ricerca – spiega la curatrice nella sua premessa – trae ispirazione da un incontro culturale con don Santino Spartà (saggista e critico letterario dall’intensa attività poetico-culturale), che mi erudì sulla sottile, ma nodale differenza fra poesia-religiosa e poesia-preghiera”. Solo la seconda, infatti, contiene un’invocazione, e non è stato un lavoro da poco individuare i testi che rispondessero a queste caratteristiche.

È nella Biblioteca Apostolica Vaticana di Roma, luogo maestoso e di indescrivibile bellezza, che la curatrice ha svolto, quasi esclusivamente, la sua paziente opera di ricerca. L’opera si distingue per il contenuto e la monumentalità. Per il contenuto, in quanto raccoglie esclusivamente poesie-preghiere, abbracciando oltre otto secoli. Per la monumentalità, perché contiene poesie-preghiere composte in un lungo arco temporale, da quelle in volgare scritte da San Francesco d’Assisi a quelle in lingua corrente.

I testi sono raccolti in rigoroso ordine cronologico, mantenendo la trascrizione originale. Per agevolare il lettore, ogni autore è accompagnato da una breve biografia, mentre le note esplicative non sono concentrate alla fine del libro, ma poste a piè di pagina.

L’antologia “Poesie-preghiere da San Francesco ad oggi” è arricchita da un’introduzione di don Santino Spartà e da una prefazione di Antonino Blandini,giornalista e dottore in Diritto canonico. In copertina reca uno scatto di Gabriele Roncati e Gianni Caggegi.

“Poesia e preghiera sono sorelle, e non mi meraviglio che i poeti continuino a comporre le più belle orazioni”, scrive don Spartà, che traccia un ricco excursus sulle definizioni di “poesia” e di “preghiera” nei secoli, rammentando che “i poeti sono i portavoce dell’eternità nel tempo, le sentinelle sempre vigili tra terra e cielo, i sacerdoti laici, candidati a trasformare in preghiera l’alfabeto intimo dell’uomo”.

Raffaele Luise e Maria Pia Risa.

Il lavoro della Risa ambisce a porsi controcorrente: in un periodo storico in cui la poesia è sempre più negletta, la rilettura di questi testi immortali può essere di aiuto per rifugiarsi con profitto nell’interiorità del proprio essere. Non solo: può rappresentare un valido sussidio divulgativo e didattico, specie per le nuove generazioni.
 “Agli studenti di oggi è praticamente negata dalle antologie letterarie ‘ufficiali’ dei cosiddetti ‘libri di testo’ la conoscenza dei candidi fiori di preghiere-poesie espresse dai nostri grandi letterati, ormai classificati in categorie intoccabili e mummificate“, fa notare Blandini nella prefazione.
“Da qui scaturisce l’opportunità, anzi la necessità, di leggere, meditare, studiare per il bene dello spirito e della mente la presente antologia ‘orazionale’, una formidabile ‘catechesi poetica’, accessibile, godibile, leggibile e intellegibile a tutti coloro che apprezzano le geniali intuizioni poetiche contenute in tante preghiere che arricchiscono la storia della prestigiosa letteratura italiana”.
Il volume sarà presentato, alla presenza dell’autrice, dal vaticanista Rai Raffaele Luise, dal giornalista Giuseppe Vecchio e dal professore don Santino Spartá. L’incontro – moderato dall’annunciatrice Rai Rosanna Vaudetti – sarà arricchito dalla declamazione cantata di alcune poesie-preghiere contenute nel libro, musicate dal compositore e medico Gesuele Sciacca.
Sciacca canterà e suonerà alla chitarra accompagnato dalla sua band composta da: Mariodavide Leonardi alla viola, Franco Pulvirenti alla fisarmonica, Francesca Sciacca al pianoforte, Ettore Cavallaro al basso. Voci coriste: Daniela Greco, Sebastiana Cannata, Angelo Ardizzone e Isidora Sciacca. Fonico: Giuseppe Pandolfo.
fonte Paese Italia Press.it

Poesie-preghiere”, presentato al convento il libro di Maria Pia Risa 

l convento “San Francesco”, secondo appuntamento della rassegna letteraria “Stilografiche di primavera”, promossa dall’associazione “Luigi Sturzo” di Biancavilla.

Un pubblico numeroso e attento ha seguito, venerdì scorso nella chiesa del convento di San Francesco a Biancavilla, la presentazione dell’antologia di poesie-preghiere curata da Maria Pia Risa, operatrice della formazione e giornalista. Era il secondo appuntamento della rassegna letteraria “Stilografiche di primavera”, organizzata nell’ambito della “Settimana del libro” dall’associazione “Don Luigi Sturzo” di Biancavilla.

L’incontro è stato impreziosito dal maestro Gesuele Sciacca – medico e compositore che musica le poesie – e dalla sua band, i quali hanno suonato, declamato e cantato sette delle poesie contenute nella raccolta.

Una serata sobria e intensa, introdotta, in omaggio alla comunità ospitante, dall’esecuzione del “Cantico di Frate Sole” che apre la raccolta. A dare i saluti iniziali sono stati frate Antonio Vitanza, guardiano del convento, e Ada Vasta, presidente dell’associazione “Sturzo”. Il primo ha ricordato come il contenuto dell’antologia ben si sposi con lo spirito francescano e come questo porti al piacere-dovere dell’ospitalità. La seconda che l’opera, perfettamente inquadrata nella rassegna in corso, contribuisce alla crescita culturale della comunità locale anche stimolando il piacere della lettura.

Il giornalista Giuseppe Vecchio, direttore della testata cattolica “La Voce dell’Jonio” di Acireale, con la quale collabora la curatrice dell’antologia, ha sottolineato l’importanza dell’opera, realizzata grazie al contributo di un gruppo di operatori culturali tutti siciliani: da don Santino Spartà, che ha ispirato e guidato la Risa e ha scritto l’introduzione in cui spiega l’originalità della poesia-preghiera, al prof. Nino Blandini, giornalista e saggista, curatore della dotta prefazione che lega perfettamente tutti gli autori. E ancora, l’editore Santo Bella, che ha coraggiosamente creduto nell’opera, e il maestro Gesuele Sciacca con la sua band, composta in questa occasione da Franco Pulvirenti alla fisarmonica e dalle voci di Daniela Greco, Sebastiana Cannata, Isidora Sciacca e Angelo Ardizzone.

Maria Pia Risa ha illustrato al pubblico presente il suo lavoro, dal colloquio con don Spartà alla ricerca, effettuata soprattutto nella Biblioteca Apostolica Vaticana; ha parlato della “scoperta” di autori di poesie-preghiere come Leopardi, D’Annunzio e Montale, conosciuti dai più come laici ben lontani dalla religiosità, e quindi anche di poeti che, pur non credenti praticanti, dimostrano un atteggiamento di confidenza con il “loro” Dio.
La curatrice ha ricordato che l’opera consta di 209 poesie-preghiere di 58 autori diversi, scritte dal Duecento ai nostri giorni. Ha anche sfatato la diceria diffusa secondo cui la frequentazione della Biblioteca Vaticana sia riservata soltanto a religiosi, se non addirittura a sacerdoti.
“In effetti – ha spiegato – per frequentare la biblioteca bisogna dimostrare di entrare per motivi di studio e/o di ricerca. Io ha incontrato quasi esclusivamente laici”. E ha rivelato come sia rimasta spiritualmente colpita dal lavoro di ricerca svolto.
La presentazione di “Poesie-preghiere da San Francesco a oggi” è stata arricchita dagli interventi liberi di due biancavillesi, Giosuè Rubino, musicologo, e Annarita Nicolosi, ricercatrice e componente dell’associazione “Sturzo”, oltre che dagli intermezzi poetico-musical-canori di Gesuele Sciacca e la sua band, che hanno chiuso la serata con la riproposizione, richiesta ed applaudita, del “Cantico di Frate Sole”.
fonte : www.biancavillaoggi.it

  

 

 Rossella Janello  ” La Sicilia ”  12 aprile 2016.

 

 

“Poesie-preghiere da San Francesco ad oggi” di Maria Pia Risa: la presentazione in Vaticano

Il volume sarà presentato – alla presenza dell’autrice – dal vaticanista Rai Raffaele Luise, dal giornalista Giuseppe Vecchio e dal professore don Santino Spartá.
Sarà presentato mercoledì 13 aprile alle ore 17:30, nella sala del Buon consiglio all’interno della parrocchia di Sant’Anna in Vaticano, il volume “Poesie-preghiere da San Francesco ad oggi” (editoriale Agorà), curato dalla siciliana Maria Pia Risa.
Si tratta di un’antologia di poesie-preghiere scritte dal ‘200 ai giorni nostri – particolare nel suo genere all’interno del panorama letterario – che contiene 209 poesie-preghiere di 58 autori diversi, per un totale di 360 pagine.
L’opera esordisce con San Francesco d’Assisi per giungere ai contemporanei, passando per figure prestigiose come Dante Alighieri e Giovanni Paolo II.
Da segnalare la presenza di poeti dichiaratamente lontani dal Cristianesimo, come Leopardi, D’Annunzio e Montale.
 
“Questa ricerca – spiega la curatrice nella sua premessa – trae ispirazione da un incontro culturale con don Santino Spartà (saggista e critico letterario dall’intensa attività poetico-culturale), che mi erudì sulla sottile, ma nodale differenza fra poesia-religiosa e poesia-preghiera”.

Solo la seconda, infatti, contiene un’invocazione, e non è stato un lavoro da poco individuare i testi che rispondessero a queste caratteristiche.
È nella Biblioteca Apostolica Vaticana di Roma, luogo maestoso e di indescrivibile bellezza, che la curatrice ha svolto, quasi esclusivamente, la sua paziente opera di ricerca.
L’opera si distingue per il contenuto e la monumentalità.
 Per il contenuto, in quanto raccoglie esclusivamente poesie-preghiere, abbracciando oltre otto secoli.
Per la monumentalità, perché contiene poesie-preghiere composte in un lungo arco temporale, da quelle in volgare scritte da San Francesco d’Assisi a quelle in lingua corrente.
I testi sono raccolti in rigoroso ordine cronologico, mantenendo la trascrizione originale. Per agevolare il lettore, ogni autore è accompagnato da una breve biografia, mentre le note esplicative non sono concentrate alla fine del libro, ma poste a piè di pagina.
L’antologia “Poesie-preghiere da San Francesco ad oggi” è arricchita da un’introduzione di don Santino Spartà e da una prefazione di Antonino Blandini,giornalista e dottore in Diritto canonico.
In copertina reca uno scatto di Gabriele Roncati e Gianni Caggegi.

          “Poesia e preghiera sono sorelle, e non mi meraviglio che i poeti continuino a comporre le più belle orazioni”, scrive don Spartà, che traccia un ricco excursus sulle definizioni di “poesia” e di “preghiera” nei secoli, rammentando che “i poeti sono i portavoce dell’eternità nel tempo, le sentinelle sempre vigili tra terra e cielo, i sacerdoti laici, candidati a trasformare in preghiera l’alfabeto intimo dell’uomo”.

Maria Pia Risa

Il lavoro della Risa ambisce a porsi controcorrente: in un periodo storico in cui la poesia è sempre più negletta, la rilettura di questi testi immortali può essere di aiuto per rifugiarsi con profitto nell’interiorità del proprio essere. Non solo: può rappresentare un valido sussidio divulgativo e didattico, specie per le nuove generazioni.
“Agli studenti di oggi è praticamente negata dalle antologie letterarie ‘ufficiali’ dei cosiddetti ‘libri di testo’ la conoscenza dei candidi fiori di preghiere-poesie espresse dai nostri grandi letterati, ormai classificati in categorie intoccabili e mummificate“, fa notare Blandini nella prefazione.
“Da qui scaturisce l’opportunità, anzi la necessità, di leggere, meditare, studiare per il bene dello spirito e della mente la presente antologia ‘orazionale’, una formidabile ‘catechesi poetica’, accessibile, godibile, leggibile e intellegibile a tutti coloro che apprezzano le geniali intuizioni poetiche contenute in tante preghiere che arricchiscono la storia della prestigiosa letteratura italiana”.
Il volume sarà presentato – alla presenza dell’autrice – dal vaticanista Rai Raffaele Luise, dal giornalista Giuseppe Vecchio e dal professore don Santino Spartá. L’incontro – moderato dall’annunciatrice Rai Rosanna Vaudetti – sarà arricchito dalla declamazione cantata di alcune poesie-preghiere contenute nel libro, musicate dal compositore e medico Gesuele Sciacca.
Sciacca canterà e suonerà alla chitarra accompagnato dalla sua band composta da: Mariodavide Leonardi alla viola, Franco Pulvirenti alla fisarmonica, Francesca Sciacca al pianoforte, Ettore Cavallaro al basso. Voci coriste: Daniela Greco, Sebastiana Cannata, Angelo Ardizzone e Isidora Sciacca. Fonico: Giuseppe Pandolfo.

 

L’AUTRICE  Maria Pia Risa risiede a Randazzo (in provincia di Catania) e opera nel settore della formazione.

Giornalista, ha collaborato con la cattedra di Sociologia generale della Facoltà di Scienze della Formazione presso l’Università degli studi di Catania, per la quale ha pubblicato il volume “Prometeo al cibermondo” (Bonanno editore, 2010), e ha contribuito nel collettaneo “L’agonia di Apollo” di M. Calandra (Bonanno, 2008). Scrive per “La Voce dell’Jonio”, “La rivista dell’arma”, “Bioetica e cultura”.
Ha relazionato in un convegno internazionale sulla criminalistica tenutosi a Montecitorio.
 

 Prometeo al Cibermondo

Questo testo, quale ricerca per la cattedra di sociologia, non si pone come analisi epidemiologica, ma una visione di quanto succede in una società del tutto subalterna a scienza e tecnologia e come questo si rifletta sulla collettività, che avvicenda astio e affetto, apprezzamento e discredito, affidamento e incertezza! Si esamina quindi il tessuto comunitario della “seconda modernità”(società dell’informazione, postfordista), laddove affiora una evidente traccia di scienza e tecnica, che nel loro armonioso rincorrersi definiscono le mutazioni in itinere, captando nella globalizzazione la loro connaturale misura.

Si riscontra in  ciò l’idea di società del rischio confluendo in una indagine verso la società dell’incertezza e su come essa ripennelli le nostre esistenze puntando sul suo futuro.
Prometeo, che aveva dato il fuoco agli uomini, trasgredendo alle norme imposte da Giove.
Fantasia, miti che esprimono deliri ed allucinazioni in cui svolgono un ruolo determinante i processi inconsci dei rapporti umani con le norme regolatrici dell’esistenza.
Prometeo, un modello che coinvolge la complessità costitutiva dell’uomo, sia negli aspetti percettivi che in quelli elaborativi dell’insanire.
Prometeo è nel cibermondo, uomo e macchina sono costitutivi del processo cibernetico, è un continuo avvicendarsi tra macchina e uomo.
Il fuoco stesso brucerà i saperi passati, e dalle loro ceneri emergeranno i nuovi saperi, i nuovi dolori, i parti della scienza.
Maria Pia Risa

 

 

Presentazione del Prometeo al Cibermondo nell’aula consiliare “Falcone-Borsellino” di Randazzo

 

 

Monsignore Emery Kabongo già segretario di Giovanni Paolo II accompagnato da Maria Pia Risa e da Salvatore Restivo, suo accompagnatore,  visita il Parco Sciarone.

 

FISIATRIA, “PREZIOSO ALLEATO” DI UNA BUONA QUALITA’ DI VITA

               Negli ultimi anni la fisiatria si è conquistata sempre maggiori spazi sia in campo prettamente medico sia in quello della comunicazione e, quindi, nell’opinione pubblica. Ma in effetti poche persone sanno realmente cos’è e di che cosa si occupa questa branca della medicina; tanto che si fa anche molta confusione già tra fisiatria e fisioterapia e, quindi, tra il medico specialista e il terapista della riabilitazione. Su questi argomenti abbiamo chiesto lumi a uno dei maggiori esperti siciliani in materia, il dott. Salvatore Grassi, primario fisiatra emerito, decano dei primari fisiatri di Sicilia, già vice presidente nazionale della “Società italiana di Medicina fisica e riabilitativa” con delega per i rapporti con le Università.

Lo abbiamo incontrato nel Presidio di Fisiatria in Giarre, del quale è direttore sanitario.

 Dottore Grassi, cos’è la fisiatria e cosa cura? «La fisiatria è la disciplina medica che si occupa della cura e della riabilitazione di quei pazienti che, a causa di malattie che portano a limitazioni funzionali, talvolta anche gravi, quali paralisi motorie secondarie a ictus, a eventi traumatici, a malattie degenerative del sistema nervoso centrale e periferico hanno perso parte delle capacità motorie. Quindi, la fisiatria, con le sue metodiche riabilitative, assicura a tali pazienti una buona qualità della vita, soprattutto evitando loro la perdita dell’autonomia personale e mantenendo movimenti corporei adatti per una buona deambulazione e per tutto quello che richiede l’espletamento delle attività quotidiane. “Inoltre, la fisiatria, grazie all’allungamento dell’aspettativa di vita, è sempre più impegnata ad operare su pazienti che, oggi sempre più numerosi, raggiungono età ragguardevoli. Per cui, se è un vero bene che, grazie alle grandi scoperte della medicina, si vive di più, la fisiatria diventa preziosa perché riesce a mantenere anche in soggetti molti anziani un tenore di vita accettabile in tutti i sensi».

Quali sono i consigli da dare, a prescindere dalle cure specifiche, per mantenersi in buona salute fino a tarda età? «Premesso che la buona salute si deve acquisire durante gli anni verdi della nostra età con un tenore di vita regolare, evitando tutto ciò che può danneggiare il nostro organismo e abbassare le nostre difese immunitarie, bisogna mantenere sempre attivo il nostro cervello mediante il continuo interesse per ciò che ci circonda. Allenare il cervello con letture, anche di poesie da ricordare, meravigliarsi delle cose belle che ci offre la natura. Mantenere attivi i rapporti interpersonali. Cito a tal proposito il Premio Nobel Rita Levi Montalcini: Il cervello se lo coltivi funziona. Se lo lasci andare e lo metti in pensione, si indebolisce. Evitare la vita sedentaria e prediligere il movimento».
 Ci può dire un settore in cui la fisiatria ha trovato sorprendenti applicazioni negli ultimi anni? «La fisiatria ha fatto grandi passi in avanti per la cura di particolari patologie, specie quelle determinate da malattie dovute a fattori degenerativi del sistema nervoso centrale e periferico. Per esempio: nei pazienti affetti da morbo di Parkinson si è riusciti a fermare i movimenti alterati nei quali si ottiene a volte di abolire o attenuare il tremore, che è il sintomo più evidente in questi malati. Nei pazienti affetti da sclerosi multipla, grazie alle metodiche della riabilitazione funzionale, si hanno rallentamenti notevoli sul decorso della malattia anche per lungo tempo». «Negli ultimi anni la fisiatria si è dimostrata preziosa anche in età prenatale, riuscendo ad individuare, grazie alle tecniche moderne, movimenti atipici nel nascituro già nell’utero materno. Si conferma così che la fisiatria segue l’uomo per tutto il suo ciclo vitale». 

Infine, una domanda “obbligatoria”: quale evoluzione avrà la fisiatria? «La fisiatria, come tutte le branche specialistiche mediche, segue i progressi della ricerca scientifica. In particolare, la fisiatria attenziona i risultati delle ricerche sull’utilizzo delle cellule staminali, le quali hanno dimostrato la capacità di riparare alcuni tessuti corporei danneggiati da varie malattie. Se, in un futuro prossimo, si arriverà a usare queste cellule, specie nelle lesioni del sistema nervoso centrale e periferico, la fisiatria e la riabilitazione potranno raggiungere progressi e risultati che ad oggi sono soltanto un roseo auspicio».
Maria Pia Risa Fonte “La Sicilia” del 31-08-2019

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Rassegna stampa del libro “Poesie-preghiere da San Francesco ad oggi”

di Maria Pia Risa

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Libri / “Poesie-preghiere da San Francesco ad oggi”, recensione di Anna Bella

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Acireale / L’antologia di Maria Pia Risa “Poesie preghiere da San Francesco ad oggi” presentata al “San Michele” in occasione della rinascita dell’Uciim

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Antologia di poesie religiose di Maria Pia Risa: presentazione il 13 al Vaticano

“Poesie-preghiere”, presentato al convento il libro di Maria Pia Risa

 

Presentazione a Catania del libro “Poesie-preghiere da San Francesco ad oggi” curato dalla siciliana Maria Pia Risa

“Poesie-preghiere da San Francesco ad oggi”. In Vaticano si presenta il volume curato da Maria Pia Risa

MARIA PIA RISA

 

Biancavilla, per la rassegna “Stilografiche di primavera” spazio alle poesie-preghiere con il libro di Maria Pia Risa  

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Rinasce ad Acireale l’UCIIM e trova sede nell’Istituto San Michele

Libri: Luise (vaticanista), “l’incontro fra poesia e religione non è scontato”

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Biancavilla, primo appuntamento della rassegna “Stilografiche di Primavera”

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Poesie-preghiere da S.Francesco ad oggi in Vaticano si presenta il volume curato dalla siciliana Maria Pia Risa

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I CONSIGLI DEL GERIATRA PER INVECCHIARE BENE

 

Negli ultimi anni, in conseguenza dell’allungamento della vita media degli italiani e di una società che rivaluta il prendersi cura di sé, alla geriatria viene data sempre più importanza. Della salute degli anziani, della loro coscienza di ciò e del loro rapporto con la società abbiamo parlato con il dott. Gesuele Sciacca, incontrato nel Presidio ospedaliero di Randazzo, dove è direttore dell’Unità di geriatria. Dottore Sciacca, cosa intendiamo oggi per “qualità della vita” riferita ai cosiddetti anziani? «Poter vivere con una certa autonomia e armonia da un punto di vista psichico, fisico e sociale. Per un anziano, vivere non è l’equivalente di invecchiare bene. Per invecchiare bene è necessario uno stile di vita buono che deve nascere con noi e non quando il nostro corpo lancia segnali di sofferenza, perché allora diventa difficile cambiarlo e alle volte può anche essere tardi. Il benessere dell’individuo non è correlato solo alla presenza o no di malattie, ma è l’indicatore degli interventi messi in atto durante il percorso di vita».

Quali consigli dà ai suoi pazienti per vivere meglio e, possibilmente, bene? «Intanto, una buona alimentazione, per prevenire molte patologie; esistono precisi atteggiamenti psico-fisici che possono favorire la malattia: un consumo esagerato di carboidrati, di grassi di origine animale asseconda patologie come l’ipertensione, il diabete, le ematopatie, i problemi vascolari e da qui si può facilmente arrivare a malattie consequenziali come l’infarto, l’ictus cerebrale, l’insufficienza renale». «Poi, stimolare la mente con ciò che ci piace in modo tale che, a cascata, la condizione di vitalità venutasi a creare si ripercuote su tutto l’organismo, attraverso un meccanismo che è psico-neuro-endocrino e anche immunitario; e naturalmente l’attività fisica. L’educazione alla salute dovrebbe cominciare a casa e poi a scuola». Si può definire, oggi, una persona come appartenente a un’età solo in base agli anni che ha? «Distinguo due età, quella anagrafica e quella biologica. Ci sono età biologiche che non corrispondono per niente a quella anagrafica. Ho pazienti 80enni che hanno un aspetto molto giovanile e una vita dinamica, guidano, viaggiano».

Nel corso della sua attività professionale ha riscontrato un aumentato ricorso allo specialista geriatra? «Sì. Ma non perché ne hanno più bisogno rispetto alle epoche precedenti, bensì perché hanno maggiore consapevolezza del proprio corpo e quindi l’esigenza di effettuare accertamenti e praticare le relative cure». Qual è il rapporto tra gli “anziani” e la società? Oggi chi è avanti con l’età partecipa attivamente alla vita sociale? «Ci sono anziani che hanno raggiunto un certo livello professionale e diventano ancora più preziosi per sé stessi e per gli altri; altri, invece, non riescono a reinventarsi e si sentono inutili. Inoltre, il ruolo dell’anziano nella società è cambiato. Quando la famiglia era organizzata in maniera piramidale, il nonno era colui che, con la sua bacchetta magica, tirava fuori dal cilindro inestimabili storie che fungevano da aneddoto; oggi, invece, per una serie di cambianti sociali, crisi demografica, emigrazioni dei figli, famiglie allargate, la funzione del nonno viene meno, tanto che egli viene visto come un portatore di un sapere “vecchio”». Qual è la malattia più diffusa tra gli anziani? «In senso quantitativo le patologie dismetaboliche, come il diabete, la dislipidemia (aumento dei grassi nel sangue) e l’ipertensione. Quelle che determinano più mortalità, invece, sono le malattie cardiocircolatorie, come l’infarto, seguite dai tumori».
E le malattie più temute? «I tumori e l’infarto». E la malattia magari nascosta ovvero silente, più pericolosa? «L’ipertensione, per es., che può restare latente per tanto tempo e, quando si manifesta ha creato già danni non indifferenti». E’ vero che tanti “anziani” cadono in depressione e non se ne accorgono? «Sì; accade spesso. L’individuo non riesce a dare più un senso alla sua vita per poi sprofondare sempre più nella convinzione di inadeguatezza. Si vive il tempo che scorre senza un senso e così il condizionamento mentale è enorme, quindi il passo verso la depressione vera e propria è breve». Come gestisce il rapporto medicopaziente? «Con la crescita dell’esperienza prevale l’uomo, non la malattia. Vedere i pazienti implorare di morire e non poterli aiutare è tremendo; ciò suscita reazioni importanti nel medico. Aumenta la consapevolezza di ciò che siamo, la nostra fragilità, la nostra vita, il porsi tante domande. L’unica certezza è che non c’è certezza: è il mistero della vita».
Maria Pia Risa Fonte “La Sicilia” del 14-09-201

Articoli di Maria Pia Risa 

https://www.bronte118.it/tag/maria-pia-risa/

ARITMIE, AL CNAO DI PAVIA IL PRIMO PAZIENTE AL MONDO TRATTATO CON ADROTERAPIA

TUMORI, DIAGNOSI PRECOCE CON DIFFUSION WHOLE BODY

COME METTERE AL TAPPETO QUELLA VOCE INTERIORE CHE SUSSURRA: «HO FAME»

DISTURBI MENTALI: VALUTAZIONI, DIAGNOSI E CURE

abuso di antibiotici e infezioni ospedaliere in continuo aumento

 
 

foto Maria Pia Risa – Collegio San Basilio Randazzo, 1921

 

         

 

Parco Sciarone – Madonna di Fatima

 

Area Attrezzata demaniale Sciarone

                                 

Dal Comune di Randazzo si segue la segnaletica “Parco Polifunzionale Sciarone” a circa 1 km dal centro del comune si trova l’area attrezzata, l’ingresso al demanio Sciarone è consentito solo a piedi, l’area attrezzata si trova a circa 1 km da tale ingresso.
L’area attrezzata si trova a circa 600 m sIm – la vegetazione è costituita prevalentemente da bosco di roverella in passato governato a ceduo adesso in conversione ad alto fusto.
L’area comprende 8 tavoli completi di panche, presenza di fontanella per l’acqua, barbecue, l’area è accessibile a tutti, sono presenti i bagni anche per i disabili, area parcheggio esterna, sentiero natura, possibili escursioni in mountain-bike.
  –  Assenza di barriere architettoniche
  –  4 servizi igienici di cui 1 per disabili
  –  1 giochi: Percorso vita

Possibilità di effettuare pic-nic grazie a: 5 punti cottura, 16 tavoli, per un totale di 128 posti a sedere – 1 punto di acqua potabile.

 

 

 

   

 

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Per avere più notizie complete visita il sito del Prof. Nino Grasso che ha dato il maggiore contributo alla realizzazione del Parco.

 

PARCO SCIARONE -RANDAZZO  =  NOSTRA SIGNORA DI FATIMA

 

 CONCESSIONE DELL’INDULGENZA PLENARIA AL PARCO SCIARONE

 

Nino Grasso intervistato sulle apparizioni nella rivista “Maria con Te”

La Sacra Penitenzieria Apostolica della Santa Sede, il 9 marzo 2019, ha emanato due DECRETI di concessione dell’Indulgenza Plenaria per il Parco Sciarone:
DECRETO 
     Viene concessa l’indulgenza plenaria a chi partecipa giorno 18 marzo 2019 alla solenne benedizione della Via Crucis e del Calvario, edificati dietro la Cappella di Nostra Signora di Fatima.
II DECRETO 
     Viene concessa per i prossimi 7 anni l’indulgenza plenaria nelle celebrazioni religiose annuali al Parco Sciarone:

13 Maggio festa della Madonna di Fatima

14 Agosto vigilia dell’Assunzione di Maria al Cielo (anniversario dell’inaugurazione della Cappella)

Ogni qual volta si celebra ufficialmente la Via Crucis.

Per lucrare l’indulgenza plenaria bisogna confessarsi, fare la Comunione e pregare secondo le intenzioni del Santo Padre.

                                                                                               ——————————————————————————-

Articolo del Prof. Nino Grasso sulla Via Crucis e il Calvario realizzato al Parco Sciarone con il programma della manifestazione del 18 marzo 2019.

 

 

 PREMIO LETTERARIO

«IL “SANTUARIO SILVESTRE” DI NOSTRA SIGNORA DI FATIMA NEL PARCO SCIARONE DI RANDAZZO».

 

Giovedì 26 settembre 2019, si è svolta al Parco Sciarone la cerimonia della premiazione degli elaborati vincenti del Concorso Letterario «IL “SANTUARIO SILVESTRE” DI NOSTRA SIGNORA DI FATIMA NEL PARCO SCIARONE DI RANDAZZO». A presiedere l’evento è stato il Prof. Don Santino Spartà, ideatore del premio.

Alle 16.30 è iniziata la celebrazione della Via Crucis, guidata dal parroco del S. Cuore, P. Salvatore Grasso e seguita lungo tutto il meraviglioso percorso dai fedeli presenti con grande devozione e partecipazione.

Al termine del rito, davanti alla Cappella della Madonna, è seguita la premiazione dei vincitori a cui è stato consegnato sia il compenso in denaro che la pergamena. La Commissione ha riconosciuto come vincitori del Premio della I° Edizione 2019 i candidati:

CAGGEGI GIORGIO       CAMARDA LUDOVICO       CANTALI MATTIA      CONSALVO MARIO    DILETTOSO MORGANA

MAGRO GABRIELLA     PALERMO MARIA     SGROI VALENTINA     SPARTÁ FEDERICA.

Commozione hanno suscitato due particolarità dell’evento: la premiazione della signora Palermo Maria che, oltre ad aver partecipato al concorso, è venuta dalla provincia di Verona anche a ringraziare la Madonna di Fatima per la guarigione del marito.
Una pergamena speciale e un coppa ricordo sono stati anche donati ad una giovane signora che da anni assiste con grande dedizione il suocero Salvatore Sgroi cieco e bisognoso di aiuto.
Al termine della celebrazione, don Santino Spartà ha salutato i presenti con un “Arrivederci il prossimo anno”, dato che riparte per Roma, dove vive, ed ha promesso la II edizione del premio nel 2020.
Nino Grasso

 

     

 

 

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A cura di Francesco Rubbino

Santino Spartà

 

 

     

Francesco Rubbino

        Il 19 settembre 2023 nella chiesa di San Martino  è stato festeggiato il novantesimo compleanno di Don Santino Carmelo Spartà (infatti é nato a Randazzo il 16 settembre 1933). Davanti ad un folto pubblico è stata celebrata la Santa Messa dal Parroco Padre Roberto Maio, co celebrante padre Rasano, e dopo alcuni interventi augurali di Francesco Rubbino, Alessandra Distefano, Rita Messina editrice della Voce dello Jonio e Pippo Vecchio direttore del giornale “La voce dello Jonio”.
      Gli interventi hanno evidenziato che Don Santino oltre che un ottimo sacerdote, é un  illustre letterato e scrittore (ha scritto più di 50  libri , di cui almeno 20 sulla storia di Randazzo, delle sue chiese, dei suoi conventi e di alcuni uomini e donne illustri del nostro Paese).
          E’ anche un benefattore, basti pensare ai premi dati nei molti concorsi di poesia e pittura. 
          Se il Parco Sciarone é come lo vediamo oggi è merito della sua generosità e del suo amore verso la Madonna di Fatima. nel Parco, con la collaborazione di Nino Grasso, é stata realizzata una bellissima Via Crucis e un rosario in pietra lavica. 
          Dopo questi interventi ha preso la parola Don Santino che ha ringraziato Tutti per la partecipazione ed in special modo il Sindaco e l’Amministrazione presenti. Ci siamo voltati indietro, ma non abbiamo visto né il Sindaco né gli Amministratori ( per la verità non vi era neppure un Consigliere Comunale).
           Don Santino grazie alla sua ironia ha voluto essere un provocatore verso queste persone che non hanno avuto la sensibilità di essere presenti. 
          Don Santino Spartà, oggi, è il Cittadino Randazzese più illustre e conosciuto in Italia.
          Amareggiato ha sentito l’obbligo di scrivere una lettera, che puoi leggere di seguito, per stigmatizzare il loro comportamento.   Auguri di nuovo carissimo Don Santino Spartà.  

 

Prot_Arr 0016927 del 22-09-2023 - Documento ComuneRandazzo_04102018_019130 (1)

        

           Santo Carmelo Spartà, detto “don Santino” nasce a Randazzo il 16.09.1933 da Giuseppe e da Privitera Carmela.
Il fratello Antonino diventerà Comandante Forestale, la sorella si sposerà con Giovanni Maugeri, Professore Ordinario di Economia Politica all’Università di Catania.

Don Santino, frequenterà le scuole elementari e il Ginnasio, presso il collegio San Basilio, tenuto dai Salesiani, il primo di quelli fondati in Sicilia dalla società di Don Bosco.
Entrato nel Seminario Vescovile di Acireale, completerà qui il liceo e gli studi di teologia e verrà ordinato sacerdote 11 agosto 1957 nel Duomo di Acireale.
Tornerà poi a Randazzo e per un anno e mezzo aiuterà don Rosario Maugeri, parroco della chiesa di San Nicola.

Dopo questa prima esperienza sacerdotale, Don Santino va a Roma dove studia Teologia e Lettere, conseguendo poi la specializzazione in Storia dell’Arte e conseguendo tre tesi di laurea. Vince il concorso per l’insegnamento di Lettere alle Scuole Superiori e inizia così la sua lunga esperienza di docente.

Ultima pubblicazione:

Rita Messina: “Don Sparta, il Sommo Dante e i riferimenti al Vangelo.”

 

     
     
     

 

 

 

 

 

Il 17 giugno 1974 prenderà la tessera di giornalista.
Ben presto, estenderà su molteplici campi la sua attività, divenendo una personalità famosa e ricercata. Collaborerà per più di venti anni con la Radio Vaticana, per quasi dieci anni, con il Settimanale “OGGI” e sarà spesso ospite di trasmissioni televisive e radiofoniche. Il suo impegno si specifica anche in un rapporto stretto e collaborativo con i più famosi personaggi del mondo dello Spettacolo, dell’Arte e della Cultura, tanto da essere comunemente riconosciuto come il “Prete dei Vip”.
Scrive la sceneggiatura del film ” Il Ladrone” di Pasquale Festa Campanile e collabora come consulente nel film “Qua la mano” con Adriano Celentano ed Enrico Montesano.
A sessanta anni va in pensione dedicandosi con più tenacia alla ricerca storica e a scrivere.

 Riconoscimenti e premi
Innumerevoli sono i titoli con cui don Santino è stato onorato nel lungo percorso della sua attività religiosa, culturale e artistica.
Gli è stato conferito il grado di Generale di Corpo D’Armata con il titolo di Eccellenza; è Socio Onorario di queste organizzazioni: il Rotary Randazzo Alcantara; il The International Association of Lions Clubs; I Cuochi siciliani; il Circolo Operai e Professionisti di Randazzo. Inoltre, don Santino è Gran Cappellano Europeo Militare dei Templari; Commentatore dell’Ordine di S. Lazzaro di Gerusalemme; Gran Priore e Primo Prelato Sovrano dell’Ordine Teutonico; Gran Cappellano d’Onore del Sovrano Ordine dei Cavalieri russi di Malta; Presidente di vari Premi Letterari.

Non sono mancati nemmeno i premi e i riconoscimenti ufficiali di vario genere. Ha ricevuto, infatti, 2 volte il premio della Presidenza del Consiglio dei Ministri; il Premio della Cultura, firmato da Bettino Craxi; il premio internazionale Proserpina-Sicilia nel 2009. Può, inoltre, vantare 30 inclusioni in antologie; 2 monografie in Convegni Nazionali con la pubblicazione dei rispettivi atti; 3 tesi di laurea a lui dedicate, discusse rispettivamente all’Università di Catania l’anno accademico 1996-97, all’Istituto universitario “Suor Orsola Benincasa” di Napoli nell’anno accademico 1999-2000; all’I.S.S.R. “San Luca” di Catania nell’anno accademico 2010-2011.

 

 

 Pubblicazioni
Don Santino, ha pubblicato 42 libri, documentati da ricerche archivistiche in latino e in greco, tra cui 11 saggi, attinenti a Randazzo, sua città di origine, l’ultimo dei quali è “Gli Ebrei a Randazzo”, pubblicato dall’editrice “La Voce dell’Jonio” di Acireale nel 2019.
Ecco l’elenco delle sue pubblicazioni, divise per tematica:

A. LETTERATURA
– Teologia e Critica, Roma, 1978, premio “Simpatia”
– Sacerdoti-Poeti del ‘900 italiano, Roma, 1978, premio “Presidenza del Consiglio dei Ministri”
– Storia di una capinera, Roma 1993, premio Città di Catania
– Epigrammi di M V. Marziale, Roma, 1993, con documenti manoscritti anche in latino, premio “Diffidenti”
– Poesie. Karol Wojtyla / Giovanni Paolo II, Roma, 1994, “Newton Compton”
– P. Ovidio Nasone, Roma, 1996, con documenti di archivio anche in latino, premio “Arte e Sport”
– Continuo a cercarti (opera omnia poetica 1969-1996), Torino 1996, “Premio Calliope”, Caserta; “Lo Scrigno”, Città di Ostia; Amministrazione Comunale di Sabaudia
– Poesia di ispirazione cristiana: 1860-1996, Roma, 1996, “Rogate”
– L’opera poetica completa di K Wojtyla, Città del Vaticano,1999, premio Taranto, “Gallo d’oro”, “Gonfalone d’oro”

 



B. INTERVISTE
– Vuole scegliere una parabola?, Milano, 1982, premio “Navicella d’oro”
– Scusi, lei è un peccatore?, Roma, 1990, premio “Cimento d’oro”
– Caro Gesù Bambino, Roma, 1991, Premio “De Nicola”
– Chi dite che io sia?, Torino, 1997, premio “Anassilaos”, “Magna Grecia”, Assoc. Umbri
– Buon compleanno Gesù, Roma, 1998, premio “Acquario d’oro”, CIAS
– Vip devoti di Padre Pio, Milano, 2002, premio “Itaca”, Città di Bovalino Marina, Città di Pedara, Città di Sperlonga, Città di Cassano delle Murgie, Città di Mentana

C. ARTE
– 1 campanili di Roma, Roma, 1983, con documenti manoscritti anche in latino, premio “Presidenza del Consiglio dci Ministri”
– Le strade di Catania, Roma, 1995, premio “Catania-Duomo”

D. RELIGIONE – SPIRITUALITÁ
– 1 Magi tra storia e leggenda, Assisi, 1987, con documenti manoscritti anche in latino, premio la Pleiade
– Le mie preghiere di Giovanni Paolo II, Roma, 1995, premio “Rocca d’oro”
– Messaggi di pace e di solidarietà (Giovanni Paolo II), Roma, 1999, premio Accademia Artistica Pontina S. Paolo
– Natale tra storia e folclore, Città del Vaticano, 2009
– Il Cantico dei Cantici. Il poema biblico dell’amore, Patti, 2011
– Papa Francesco. 365 giorni con te, Roma, 2014
– Chi è Papa Francesco?, Roma, 2014
– Meno male che c ‘è Francesco, Roma, 2017
– Dizionario dei personaggi evangelici, Venezia, 2018

 



E. STORIA
– Il Giubileo. Storia, simboli, luoghi, Torino, 1999, premio “Targa d’oro” al Merito del Centro Cult. degli Artisti Romani, Operatori di pace, Anagni 2001.
– Anche i preti hanno fatto l’Unità d’Italia, Foggia, 2010
– Dante Alighieri e Carlo V, Roma, 2017

F. RANDAZZO
– Randazzo. Etimologia. Importanza. Presenza, Patti, 2004 con documenti di archivio in latino ed anche in greco
– Il Beato Domenico Spadafora è nato forse a Messina?, Foggia, 2010 con documenti di archivio anche in latino
– Il Crocifisso della “Pioggia” in Randazzo, Randazzo, 2010, Stampato in proprio, No F.11i Magro con documenti di archivio –
– Il Beato carmelitano Luigi Rabatà, cittadino onorario di Randazzo, Roma, 2011, con documenti di archivio anche in latino
– Suor Maria Addolorata, fondatrice delle Ancelle di Gesù Sacerdote, Patti, 2012 con documenti inediti
– Gli Ordini religiosi in Randazzo, Patti, 2012, con documenti di archivio anche in latino
– E. Marotta, compositore randazzese, Catania, 2012 con documenti di archivio anche in latino
– Ordini religiosi passati e presenti in Randazzo, Patti, 2012
– I due crocifissi più venerati di Randazzo, Patti, 2013
– Parrocchia S. Nicolò in Randazzo, Patti, 2013
– Il Museo Archeologico “Paolo Vagliasindi” di Randazzo, Roma, 2016
– La regina Bianca di Navarra a Randazzo, stampato in proprio, F.lli Magro, 2018
– Gli ebrei a Randazzo, Acireale, 2019
– La parrocchia S. Martino in Randazzo (in corso di pubblicazione)
– L’artistica Via Crucis e il Calvario presso la Madonnina del Parco Sciarone.

 



Nel corso della S. Messa del XVII anniversario della Cappella di Nostra Signora di Fatima nel Parco Sciarone di Randazzo, Don Santino Spartà, dopo aver confessato diversi fedeli presenti al rito, come fa sempre ad ogni celebrazione, prende posto sul rustico sedile di legno che circonda alcuni alberi, al centro dello spiazzale.
Il prof. Antonino Grasso, che si è seduto accanto a lui, improvvisamente gli confida il grande desiderio, coltivato da anni ma irrealizzabile a causa delle complesse problematiche organizzative ed anche finanziarie, dell’erezione di una Via Crucis dietro la Cappella della Madonna, completata da un grande Calvario su un solido complesso di rocce laviche, che si trova poco distante da essa.
Dopo diversi minuti di silenzio, Don Santino Spartà, si gira verso il prof. Grasso e gli sussurra: “Ci penso io!”. Inizia così, improvvisamente, la straordinaria storia di questa grande e meravigliosa opera!

Già nei giorni e nelle settimane seguenti, Don Santino ritorna molte volte al Parco, per rendersi conto e per individuare, insieme al signor Gino Priolo, responsabile degli operai e del progetto e che ha già ottenuto anche le relative autorizzazioni, il fattibile e possibile percorso della Via Crucis.
Qualche mese dopo, esattamente il 15 novembre 2017, iniziano i lavori di sistemazione, con i primi necessari interventi sul terreno impervio, rendendolo pianeggiante e percorribile con colmature di terra, senza tuttavia danneggiare la bellezza naturale dell’ambiente boschivo. Dopo aver individuato e completato il percorso, inizialmente più ristretto, poi notevolmente ampliato, vengono via via create le transenne protettive, sistemate le rocce delle stazioni, realizzati gli impianti elettrici e di sorveglianza, modulato il complesso del Calvario, il tutto con un ininterrotto e minuzioso lavoro che dura fino agli inizi di marzo del 2019.

Realizzata, quindi, grazie al generosissimo contributo economico che supera i 30 mila euro e ai suggerimenti del Prof. Don Santino Spartà, che ha seguito costantemente anche da Roma il procedere dei lavori, assiduamente informato dal Prof. Antonino Grasso, l’artistica Via Crucis si snoda attraverso un lungo percorso tra gli alberi che, partendo dal lato destro della Cappella di Nostra Signora di Fatima, diventa via via una “Salita al Calvario“ della XII Stazione, dove troneggiano le statue a grandezza naturale del Crocifisso e della Vergine Addolorata, per finire con la XV stazione, sul lato sinistro della Cappella.
Le formelle della Via Crucis, realizzate dalla nota scultrice Anna Maria Borsatti, sono incastonate nelle 15 rocce laviche che formano le varie Stazioni.

Davanti ad ogni stazione ed al Calvario è stato realizzato con grande maestria dal signor Santangelo Carmelo, un molteplice impianto elettrico che si accende automaticamente al tramonto per spegnersi all’alba o che, attivato dalla centrale, illumina a giorno l’intero complesso religioso, mentre, a custodia del tutto, è stato attivato un sofisticato sistema di sorveglianza con 12 telecamere che registrano 24 ore su 24.
Infine, per proteggerli dalle intemperie o dai vandali, sia le formelle delle stazioni che l’intero Calvario, sono stati ricoperti con solido e spesso vetro antisfondamento.

 



La Via Crucis ed il Calvario, sono stati benedetti e inaugurati lunedì 18 marzo 2019 da Sua Ecc.za Rev.ma Mons. Salvatore Gristina, Arcivescovo di Catania e Presidente della Conferenza Episcopale Siciliana, alla presenza di tanti sacerdoti, delle autorità civili e militari della città di Randazzo e demaniali di Catania e di oltre un centinaio di fedeli.

 Istituzione del Premio Letterario dedicato al complesso religioso del Parco Sciarone
Don Santino Spartà, tramite la sua “Associazione culturale Spartà Santo Carmelo” di Randazzo, ha bandito per l’anno 2019, un Concorso letterario dal titolo: “Il ‘Santuario silvestre’ di Nostra Signora di Fatima nel Parco Sciarone di Randazzo”. I candidati potevano liberamente trattare gli aspetti devozionali, letterari, storici, artistici e ambientali del complesso religioso del Parco. La solenne premiazione dei nove candidati vincenti, è avvenuta il 26 settembre al Parco Sciarone davanti alla Cappella di Nostra Signora di Fatima. Ognuno di essi ha ricevuto un premio di Euro 200 o 100 ed una pergamena, mentre i loro elaborati vincenti sono stati inseriti nella sezione “Premi letterari” del sito ufficiale www.fatimaparcosciaronerandazzo.it.
Don Santino prevede di realizzare anche i prossimi anni questo premio, al quale, di conseguenza, è stato dato anche il titolo di I° Edizione 2019.

 

   

 Una storica donazione di Don Santino
Don Santino Spartà, ha donato oltre 5 mila volumi, scaffali, quadri di grande valore e varie preziose targhe dei riconoscimenti avuti, all’Istituto Superiore di Scienze Religiose “San Luca” di Catania, dove insegna anche il Prof. Francesco Diego Tosto che ha scritto la sua biografia dal titolo “Santino Spartà. Tra fede cultura e spettacolo”, Bastogi Libri, Roma 2015.
La ricca donazione è stata sistemata nell’Aula Magna dell’Istituto che, con una cerimonia ufficiale presieduta dall’Arcivescovo Metropolita di Catania, Mons. Salvatore Gristina, è stata anche a lui ufficialmente intitolata.

 

     
     
     
     
   
     

Recensioni d

DALLA SINDACALISTA ALLO SPORTIVO, IL PAPA ABBRACCIA IL MONDO

17/12/2019  In occasione dell’ottantatreesimo compleanno di Jorge Mario Bergoglio (nacque il 17 dicembre 1936, il libro “Chi dite che io sia?” (Grauseditore) offre emozioni e riflessioni su papa Francesco raccontate da ventotto personaggi: alti prelati, politici,vip dello spettacolo, campioni olimpici…

 

Papa Francesco oggi 17 dicembre festeggia il suo ottantatreesimo compleanno e per l’occasione riceve in regalo molte testimonianze di affetto. Don Santino Spartà, che ha già scritto un libro di successo sul primo anno di pontificato di Bergoglio 365 giorni con te (Newton&Compton), gliene dedica un altroChi dite che io sia? (Grauseditore), in cui ventotto personaggi, alti prelati, sportivi, vip dell’ambiente dello spettacolo ed esponenti della politica esprimono il loro pensiero sul Santo Padre.
«Mi sono mosso col piacere della scoperta intervistando tante personalità appartenenti a mondi diversi», spiega don Spartà «Ne è venuto fuori un mosaico sorprendente che traccia un ritratto inedito del Pontefice: lo specchio di un carisma permeato di umanità che nessuna critica riuscirà mai ad appannare. Francesco è intoccabile, in quanto esercita la sua missione nell’assoluta fedeltà al suo ruolo, che è quello di Vicario di Cristo in terra. Con umiltà e passioni infinite».
Tra i tanti nomi presenti nel libro , a sorpresa, appare quello di una sindacalista, Anna Maria Furlan,segretaria generale della CISL che considera Francesco il migliore dei “compagni di viaggio”. «Ringrazio il Papa per quello che sta facendo per l’umanità e soprattutto per i poveri, in sintonia con la politica sociale della Chiesa che collima con quella sindacale nel mettere il lavoro al primo posto: è un simbolo di speranza per una società più giusta», dice. Alla gratitudine della Furlan, si aggiunge quella dell’Arcivescono di Agrigento, Francesco Montenegro, toccando il delicato tema dell’immigrazione: «Tra i tanti momenti memorabili del  pontificato di papa Bergoglio, mi è rimasto nel cuore la sua visita a Lampedusa per confortare i migranti», dice il religioso. «Il Santo Padre, nell’obbedire all’insegnamento evangelico,  ci ha dimostrato che esso può essere semplice , uscendo da schemi passati che ostacolavano la comunicazione».

 

Don Santino Spartà con Amadeus

Don Santino battezza il figlio di Carmen Russo

 

 Il linguaggio privo di retorica di Francesco, carico di autorevole amorevolezza, tocca anche alcuni personaggi sportivi come  la campionessa di nuoto Francesca Pellegrini, in una veste insolitamente fragile. «Se incontrassi il Papa gli confiderei che in Italia la mia generazione è smarrita e lo ringrazierei per il lavoro che fa richiamandoci a certi valori fondamentali come quello della famiglia », dice Federica. E il presidente del Coni Giovanni Malagò, nel confidare l’emozione provata ad  incontrare il pontefice, lo definisce “un campione di vita e di fede».
Gli ammiratori di Francesco sono numerosi anche nel mondo dello spettacolo, per esempio,  Mara Venier che sogna di invitarlo a cena in famiglia. «Sarei felice di preparargli piatti di ispirazione piemontese,  in omaggio alle sue radici, baccalà mantecato e una bella pasta e fagioli .Francesco, con la sua meravigliosa semplicità è riuscito ad entrare nel cuore di tutti, come se  fosse un padre», dice la conduttrice televisiva. Massimo Dapporto, invece, risale con emozione al giorno dell’elezione del pontefice. «Quando si rivolse ai fedeli con l’ormai famoso ”buonasera”,mi sono inginocchiato e ho ringraziato il Signore per l’uomo che ci ha mandato», racconta l’attore. Mentre Iva Zanicchi,  sottolineando il clima di familiarità nato tra il papa e i fedeli, dice di considerarlo”un padre e un fratello”. E nel nome di Francesco, si ammansisce persino Vittorio Sgarbi, toccato dalla tenerezza che il Santo Padre riserva agli ammalati.
La testimonianza di  Simona Izzo, attrice e  regista, pone l’attenzione su argomenti molto discussi, come la comprensione del papa verso i gay e la sua apertura ai divorziati. « La scelta del Santo Padre era ineludibile in quanto esprime l’evoluzione dei tempi», puntualizza la Izzo. E Al Bano torna alla confessione intima rivelando che se incontrasse privatamente il papa, gli presenterebbe quelle che definisce le donne della sua vita: la madre, le figlie e Romina, per la chiesa ancora sua moglie in quanto il loro matrimonio religioso non è mai stato sciolto.
«Raccogliere tante testimonianze commosse e talvolta inaspettate mi ha dato la prova che Francesco arriva davvero al cuore di tutti», conclude don Spartà. «Ho la sensazione che le belle parole spese per lui, siano un equivalente delle preghiere che egli chiede sempre ai fedeli, intese come un flusso di amore e quindi di positività, di cui anche un papa sente il bisogno»
Matilde Amorosi – Famiglia Cristiana


L’ultima pubblicazione di don Santino Spartà 

Commenti nel settimanale “MARIA CON TE”  e nel “SETTIMANALE  NUOVO” 

     
     
     

Nel n. 2 del Settimanale “FAMIGLIA CRISTIANA” un intervista a don Santino Spartà su questa ultima pubblicazione 

   

Una bella intervista di don Santino nel “Settimanale Nuovo” n.48 sull’ultima sua  pubblicazione “CHI DITE CHE IO SIA”, ma soprattutto la difesa del Papa Francesco contro i suoi detrattori.

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RANDAZZO: LA VIA CRUCIS AL PARCO SCIARONE “BENEDETTA” DA MONS. Salvatore Gristina Arcivescovo Emerito di Catania.

 

Festa grande a Randazzo per inaugurazione della Via Crucis, realizzata all’interno del Parco Sciarone, grazie al generosissimo contributo economico e ai suggerimenti di don Santino Spartà.
La cerimonia è stata presieduta dall’arcivescovo metropolita di Catania, mons. Salvatore Cristina, alla presenza di don Santino, del clero randazzese, del sindaco di Randazzo, Francesco Sgroi, del presidente del Consiglio comunale, Alfio Ragaglia, gli ex sindaci Ernesto Del Campo, Francesco Rubbino e Salvatore Agati, le Forze dell’Ordine e di Protezione civile e delle autorità del Demanio.
Presente alla cerimonia anche il prof. Antonino Grasso, legato tantissimo al Parco Sciarone, che ospita una Madonnina di Fatima.
Poi la scoperta dell’insegna lignea, da parte dell’Arcivescovo e di don Santino, che apre al percorso e ricorda che don Santino ha dedicato la Via Crucis alla memoria dei suoi genitori e l’inaugurazione del bellissimo Crocifisso con la Madonna in cima al simbolico “calvario”. «Questa bella giornata – ha affermato mons. Gristina durante l’omelia – fa da splendida cornice a questa inaugurazione.
Mi associo alle parole di plauso verso don Santino e verso tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione di questa opera che altro non è che un grande gesto di amore».

Anna Maria Borsatti pittrice e scultrice.

 
Le 15 formelle, incastonate nella roccia lavica e protette da un robusto vetro e da alcune telecamere, sono state realizzate dalla scultrice romana Anna Maria Borsatti.
 
 
La Penitenzieria Apostolica ha concesso a tutti coloro che hanno partecipato alla cerimonia o che parteciperanno alle prossime celebrazioni pubbliche del Parco Sciarone  l’indulgenza plenaria.
GAETANO GUIDOTTO
  RANDAZZO: PRESENTATO IL LIBRO SUI PRETI E L’UNITA’ D’ITALIA

 

«Un saggio storico di grande valore e spessore che potrebbe anche essere un romanzo». Così, durante la presentazione avvenuta nel chiostro del Palazzo municipale, il prof. Antonio Cacciato Inzilla ha descritto «Anche i preti hanno fatto l’Unità d’Italia», il libro che don Santino Spartà ha voluto scrivere per descrivere tutti quegli uomini che, indossando l’abito sacerdotale e credendo nella loro vocazione, hanno contribuito all’Unità d’Italia. E don Santino lo ha fatto attraverso una scrupolosa ricerca delle fonti e senza nascondere niente di quel difficile momento storico, evidenziando torti e meriti sia dello Stato che della Chiesa. Alla presentazione – moderata da Mario Petrina – e organizzata dai club service di Randazzo «Lions» e «Rotary – Valle Alcantara», presieduti da Vincenzo Cavallaro e Gianfranco Todaro, hanno partecipato il sindaco Ernesto Del Campo, il presidente del Consiglio, Lucio Rubbino e il presidente della Joniambiente, Francesco Rubbino.

Gaetano Guidotto fonte “La Sicilia” del 09-09-201

  a cura di Lucio Rubbino

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