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Francesco Giaimo

  Ausilia Giaimo,  la  terzogenita di Francesco Giaimo scultore in pietra che ha realizzato molti monumenti e ristrutturazioni a Randazzo, è stata da noi sollecitata ad inviare una biografia completa del padre.

Ausilia Giaimo

Collaborata dalla figlia l’architetto Daniela De Domenico, la potete leggere di seguito.
Francesco Giaimo è stato attenzionato anche dalla Rassegna Periodica Trimestrale  “Randazzo Notizie”  edito dal Comune di Randazzo negli anni ottanta e novanta del secolo scorso.
La famiglia Giaimo pur trasferendosi a Messina ha continuato a tenere legami con la nostra Città con i propri parenti e i tanti amici tra cui la signora Santina Gullotto che è stata tramite e che ringraziamo di cuore.
Riportiamo qui l’articolo su “Randazzo Notizie” n. 25 – Maggio 1988.

 

 

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ETTORE DI STEFANO

Antonino Ettore Di Stefano nasce a Randazzo il 13 agosto del 1940.

Ettore Di Stefano

Nella città devastata dai bombardamenti del 1943 in un difficile dopoguerra, tra le miserie seminate dal conflitto mondiale e dall’ingiustizia sociale, Ettore riesce a custodire nell’anima la nudità dello stupore commovente dell’infanzia.
Ama sperimentare. Con gioia, curiosità e creatività. Il legno, l’argilla sono i materiali privilegiati per il suo percorso artistico di autodidatta.
I carretti siciliani con le loro fantasmagoriche narrazioni, e i presepi con il loro brulicare di vita popolare lo affascinano, lo conquistano.

Paolo Grasso

La famiglia asseconda le sue passioni, i suoi interessi. L’arte è di casa. Il nonno materno Paolo Grasso, della scuola di Caltagirone, è un abile modellatore, un creatore di figure popolari in terracotta; il padre Salvatore lavora il legno, possiede un laboratorio di falegnameria dove Ettore impara i rudimenti del mestiere.
Con gli anni la sua produzione artigianale ed artistica si diversifica, ma costantemente resta nel tempo la duplice scelta iniziale: il presepee il carretto siciliano.
I presepi animati di Ettore Di Stefano cristallizzano il mondo contadino e lo raccontano attraverso i lenti e atavici gesti degli artigiani, i volti intrisi di fatica, il dolore dei poveri braccianti etnei.
Impara l’arte dei carradori, scolpisce e assembla carretti siciliani. Si muove nel solco di una tradizione rimasta in mano a pochi abili artigiani-artisti.
Un suo carretto, di proporzioni ridotte, fa bella mostra di sè nel museo dei pupi siciliani di Randazzo, altri riposano nella sua bottega.

E a proposito dei pupi, Ettore Di Stefano non li crea: li colleziona. Nel suo negozio antro, fucina, stazzone, falegnameria, in un angolo suggestivo, Orlando e gli altri paladini sono parati in attesa dello scontro finale con i terribili nemici che, invece, preferiscono sonnecchiare.

L’artista, l’artigiano, il collezionista. Tre facce di un uomo che è cresciuto nel modo migliore: rimanendo adolescente di fronte al mistero della creazione e della vita.

Collocazione di alcune della sue opere artistiche:

  –  Statua di Padre Pio  nella chiesa di San Francesco d’Assisi – Randazzo
  –  Presepe in terracotta nell’Ambasciata Italiana in Svizzera.
  –  Presepe in movimento presso il proprio negozio “il Momento ” nella via Regina Margherita.
  –  Carretto Siciliano nel Museo dei Pupi Siciliani.

 

Ettore Di Stefano con modellino della “Vara”


    OPERE di PAOLO GRASSO

A cura di Francesco Rubbino.

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